il fatto

Merano, immobilizza un balordo sul bus: colpito al volto con una testata

Un uomo di 53 anni interviene per fermare un uomo che stava importunando i passeggeri e aveva già aggredito un giovane: «Poteva essere mio figlio, per questo ho reagito». Frattura al naso e venti giorni di prognosi


Simone Facchini


MERANO. È intervenuto per rispondere alle prepotenze di uomo che infastidiva i passeggeri e che poi si è scagliato contro un ragazzo, colpendolo a ripetizione. È riuscito a immobilizzarlo, ma nella colluttazione ha preso una testata al volto che gli ha procurato una frattura al naso e venti giorni di prognosi. «Ho reagito perché quel giovane preso a botte senza motivo apparente poteva essere mio figlio», racconta M.M., meranese di 53 anni, funzionario amministrativo. Una reazione d'istinto, la sua. «Ma mi ha ferito anche una certa indifferenza fra coloro che viaggiavano sul mezzo e che avrebbero potuto aiutarmi».

Il racconto

Sono circa le 18.30 di martedì quando M.M. sale sul bus assieme alla sua compagna in via delle Corse, presso la galleria Ariston. La linea è la 210 che porta verso Sinigo e Lana/Postal, passando per Maia Bassa. Quello che accade dopo è una questione di un amen. Sale un uomo, probabilmente alterato. «È stato subito chiaro che cercava appiglio per attaccare briga. Ha cominciato a importunare alcuni passeggeri. Una signora sulla sessantina gli ha risposto, si è acceso un battibecco. A quel punto un ragazzo, avrà avuto circa vent'anni, si è intromessa e per tutta risposta è stato aggredito».

Qualcuno comincia a urlare di smetterla ma senza successo, mentre l'autobus prosegue la sua corsa e l'aggressore zittisce tutti coloro che abbozzano una replica. «Ho colto il terrore sul viso del ragazzo che aveva provato a intervenire, e in quel momento ho visto mio figlio. Sarebbe potuto essere lui. Sono andato incontro all'uomo e questo mi ha subito sferrato un pugno sul mento».

L'aggressore è di corporatura robusta, sferra altri colpi. Nasce la colluttazione. «In qualche modo sono riuscito ad atterrarlo e a immobilizzarlo. In quel momento confidavo che qualcun altro corresse in mio aiuto, fra i passeggeri che avrebbero potuto farlo, e ce n'erano. Ma ho notato indifferenza. Un fatto che mi ferisce e mi preoccupa».

La denuncia

Sono passati pochi minuti dall'inizio del bailamme quando il pullman attenua i giri del motore per arrestarsi alla fermata delle scuole Negrelli in via Roma. «Ho allentato la presa, sembrava che la situazione si fosse tranquillizzata. In un attimo sono invece stato colpito con una testata in faccia. Tutto è diventato buio. In quel frangente sarei stato in sua balia. La prontezza della mia compagna ha distratto l'aggressore, che con un balzo è uscito dall'autobus perdendo gli occhiali e le cuffiette che portava».

Dal bus scende anche il 53enne, con il volto tumefatto, il sangue che cola dal naso e una mano dolorante. Viene ringraziato dal ragazzo aggredito. Va a casa ma la mattina dopo, mercoledì, è costretto a rivolgersi al pronto soccorso dove gli viene riscontrata una frattura chiusa delle ossa nasali e un'infrazione interfalangea alla mano destra. Uscito dal Tappeiner, ha sporto denuncia ai carabinieri che, sulla base della testimonianza e degli elementi acquisiti, sono sulle tracce dell'aggressore che sarebbe già conosciuto alle forze dell'ordine.













Altre notizie

Attualità