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Merano, lo scontro sul regolamento rifiuti dietro le dimissioni di Benedetti

Contestate alla vice sindaca Zeller le modifiche al testo che andrà in consiglio: «Non consistono in un mero adeguamento, ma stravolgono quella che è l’attuale ratio e l’attuale gestione del servizio»


Jimmy Milanese


MERANO. Uno strappo insanabile sull’iter di approvazione e sui contenuti del nuovo Regolamento dei servizi di smaltimento dei rifiuti urbani. Questo nei giorni scorsi ha portato l’ormai ex assessora esterna Claudia Benedetti alle dimissioni in contrasto con la collega Katharina Zeller, vice sindaca. Prima c’è stato lo scontro su Est Ovest, quindi la goccia che ha fatto traboccare il vaso è caduta appunto al momento di confrontarsi sulle modifiche al Regolamento dei servizi di smaltimento dei rifiuti urbani che domani è all’ordine del giorno in consiglio comunale.

Un regolamento rimasto immutato dal 16 maggio 2012 e che l’8 settembre scorso la vice sindaca Zeller ha trasmesso nella sua nuova versione per la seduta di giunta. Modifiche a un regolamento divenute stringenti in vista del lancio della nuova campagna sulla raccolta dell’umido, che, almeno secondo una relazione depositata ai documenti di giunta e datata 11 ottobre a firma Benedetti, «non consistono in un mero adeguamento del regolamento esistente, bensì costituiscono una regolamentazione della materia tutta che modifica e stravolge completamente quella che è l’attuale ratio e l’attuale gestione del servizio rifiuti».

Così scrive l’ex assessora, che successivamente critica appunto Zeller sia per non avere «reso partecipe i membri della giunta all’elaborazione del testo e quindi di avere gestito la vicenda in modo del tutto inadeguato», sia perché, si legge ancora nella relazione, «in pochi giorni era impossibile fare un’adeguata, seria e approfondita valutazione ed analisi delle numerose criticità della proposta stessa».

Quindi, nella relazione poi bocciata dalla giunta stessa e che successivamente ha portato alle dimissioni di Benedetti, vengono elencate le criticità sollevate dall’ex assessora relative alla raccolta rifiuti a Merano. Sempre dalla sua relazione, si scopre che, senza entrare troppo in tecnicismi, nella prima proposta di variazione al regolamento proposto da Zeller l’Azienda Servizi Municipalizzati (società in-house del Comune) non sarebbe menzionata. All’articolo 2, il servizio di raccolta e trasporto rifiuti viene attribuito al Comune, che lo effettua «in regime di privativa nelle forme di cui al testo unico delle leggi regionali sull’ordinamento dei Comuni».

La proposta di variazione del regolamento prevederebbe che tutto il servizio possa essere subappaltato a terzi. Scrive Benedetti: «La non meglio specificata impresa che eseguirà il servizio, nella proposta di regolamento, viene chiamata gestore (in una seconda bozza, Asm viene menzionata, ndr), ma dal testo del regolamento non è possibile desumere quali attività, con quali modalità e quali responsabilità il gestore sarà tenuto a svolgere il servizio». Inaccettabile per l’ex assessora che scrive ancora nella relazione: «Per un pubblico servizio come quello in esame non è accettabile che il regolamento non preveda espressamente attraverso quale soggetto specifico e con quale modalità e limiti il servizio venga svolto, oltre al fatto che il Comune, in questo modo, perde ogni e qualsiasi controllo diretto ed immediato sul servizio rifiuti urbani. Ingiustificabile soprattutto alla luce del fatto che il Comune ha creato un’apposita azienda con finanziamento e capitale interamente pubblico, deputata a svolgere in via diretta, primaria e prioritaria soprattutto il servizio di smaltimento e gestione rifiuti».

Questo è uno dei rilievi mossi nella relazione da Benedetti alla proposta Zeller per l’adozione di un nuovo regolamento per lo smaltimento dei rifiuti.

Tra gli altri punti di scontro, c’è anche un “no” secco di Benedetti alla nomina di personale esterno alla Polizia locale che acceda alla proprietà privata senza consenso del titolare per effettuare controlli. «Inaccettabile: esiste ancora l’articolo 14 della Costituzione che sancisce l’inviolabilità del domicilio», è il commento di Benedetti, che scrive ancora: «Il testo della proposta contiene norme troppo generiche, mancano riferimenti normativi precisi, la formulazione di alcune norme non è comprensibile e in molte parti il senso delle disposizioni nelle due lingue non corrisponde. Inoltre, nel testo italiano esaminato si riscontrano numerose imprecisioni terminologiche e linguistiche. Oltre ad errori grammaticali e di sintassi», scrive l’assessora, dopo aver bocciato la proposta di nuovo regolamento sui rifiuti necessario per far partire la campagna per la raccolta differenziata dell’umido e il modus operandi dell’amministrazione comunale. Da qui le dimissioni.

 













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