MERANO

Oltre trenta chili di rifiuti alla settimana: schiaffo alla Gilf

La denuncia dell’associazione Plastic Free, che si occupa della pulizia di una delle passeggiate più iconiche e frequentate della città: sulle sponde del Passirio raccolte bottiglie, lattine e contenitori di alimenti



MERANO. C'è rabbia e sconforto ma non rassegnazione, quella mai, nelle file della compagine di Plastic Free Merano. «Ogni settimana andiamo alla Gilf per la raccolta dei rifiuti e ogni volta sono una trentina i chili di materiale come bottiglie, lattine e cartacce abbandonate tra i sassi che puntualmente troviamo e siamo costretti a raccogliere», la denuncia di Petra Laner, responsabile del gruppo meranese che da anni contribuisce in modo del tutto gratuito alla pulizia di quegli angoli della città che difficilmente verrebbero raggiunto dai servizi di raccolta rifiuti.

La tendenza
Con tutta probabilità, questo degrado in un luogo sensibile dal punto di vista ambientale è il risultato di una nuova tendenza iniziata durante il periodo Covid che vede diversi giovani locali passare le serata in riva al fiume Passirio. Chi sceglie la zona di Lazago, chi invece una delle due rive del Passirio, magari le Tappeiner oppure in posizione più appartata la piccola cascata della Gilf, il risultato è sempre quello: bottiglie, lattine, cartacce, cartoni della pizza abbandonati nel cuore della notte. E il giorno dopo, lo spettacolo di un degrado incomprensibile.

L’appello
A questo punto, la chiara richiesta del gruppo Plastic Free all’amministrazione comunale: «Impedire lo scempio, magari con una maggiore vigilanza, la piantumazione di rovi o semplicemente chiudendo l'accesso a uno dei luoghi più suggestivi della città, dove tra paesaggi e leggende affondano le radici turistiche di questa città». In conclusione, dato l'andazzo, c'è da chiedersi che ne sarebbe del greto del Passirio, non fosse per la dedizione del gruppo meranese di Plastic Free che ciclicamente provvede alla pulizia del fiume.
J.M.













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