L’ordinanza DEL TAR 

«Posti a rischio»  sospesa la chiusura della sala scommesse 

MERANO. È stato confermato dal Tar Bolzano lo stop alla chiusura della sala scommesse in via Mainardo, a Merano, nei confronti della quale il Questore aveva disposto a inizio maggio la decadenza dell’...



MERANO. È stato confermato dal Tar Bolzano lo stop alla chiusura della sala scommesse in via Mainardo, a Merano, nei confronti della quale il Questore aveva disposto a inizio maggio la decadenza dell’autorizzazione. Il tutto tenendo presente anche le norme legate al «distanziometro», ovvero la distanza (300 metri) dai luoghi sensibili imposta dalla Provincia con una «legge ad hoc».

Con un’ordinanza i giudici hanno accolto la domanda cautelare della società titolare della sala. Per il Collegio «non può escludere la fondatezza del ricorso» e il danno che deriva dal provvedimento, «tenuto conto che si tratta di una pronuncia di decadenza dell'autorizzazione».

Già lo scorso mese i giudici amministrativi avevano accolto la domanda cautelare urgente della società, per prevenire «effetti irreparabili» come il licenziamento dei dipendenti. Nel ricorso, la cui udienza pubblica è stata fissata il 22 maggio 2019, è stato impugnato anche «l’elenco trasmesso dal Comune di Merano alla Provincia di Bolzano menzionato nel provvedimento di decadenza impugnato».

Al centro della vicenda c’è la storica agenzia ippica di via Mainardo. I giudici amministrativi hanno accolto la domanda cautelare della Sisal Entertainment, affermando che sussiste «l’estrema urgenza di prevenire effetti irreversibili e irreparabili (in particolare in relazione al possibile licenziamento di dipendenti)». Nel concreto, si tratta di 6-7 dipendenti con contratti a tempo indeterminato, che lavorano in una sala attiva dagli anni Ottanta, quando ancora slot, videolottery e scommesse sportive non esistevano neppure e la scommessa ippica era tra le poche consentite. Il passaggio del dispositivo del Tar rischia di aprire nuovi scenari, contemplando espressamente l’aspetto occupazionale.

Sempre a giugno è prevista una tappa importante per il braccio di ferro in corso da tempo fra operatori del settore gioco e le leggi che gli enti locali nel corso degli anni hanno emanato per contrastare la ludopatia. I giudici del Consiglio di Stato entreranno infatti in possesso delle perizie tecniche degli esperti che rileveranno se il regolamento sulle distanze minime per le sale da gioco determini o meno l’«effetto espulsivo» di tutte le attività legate al comparto. Sulla questione abbiamo interpellato nelle scorse settimane anche il comandante della polizia municipale di Merano Fabrizio Piras, che - con una serie di verifiche mirate - ha contribuito ad eliminare di fatto le slot dai bar nei pressi dei luoghi sensibili. «Noi continueremo ad agire - aveva spiegato il comandante - nel pieno rispetto della legge provinciale che dal primo giugno riguarda anche i tabaccai».

La vicenda, almeno per quanto attiene l’Agenzia ippica, è dunque congelata. Bisognerà attendere un altro anno per la sentenza.

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