Progetto funicolare I Verdi ribattono «L’Hgv è miope»

Merano. La lista Rösch/Verdi, che tanto dalla posizione di governo ha sostenuto l’idea, replica all’Hgv meranese (associazione albergatori) sulle critiche mosse al progetto di un collegamento a fune...



Merano. La lista Rösch/Verdi, che tanto dalla posizione di governo ha sostenuto l’idea, replica all’Hgv meranese (associazione albergatori) sulle critiche mosse al progetto di un collegamento a fune «fra i comuni a prevalente vocazione turistica Scena e Tirolo a Merano dotandoli di sistemi di mobilità indipendenti dalle code, a basso impatto acustico e rispettosi del clima». La Hgv meranese aveva criticato diversi punti: Maia Alta non verrebbe collegata dagli impianti previsti, e inoltre secondo loro sarebbero quasi solo i turisti di Tirolo e Scena a usufruire dell’infrastruttura senza un concreto vantaggio per i locali. Non ultimo, gli albergatori meranesi lamentano un coinvolgimento nello sviluppo dei progetti solo minimale. E fra l’altro preferirebbe aspettare il completamento del tunnel di Monte Benedetto («cosa che avverrà non prima di sei anni», evidenziano i Verdi) per valutarne l’impatto e parlare poi, eventualmente, di altri progetti.

«La Lista Rösch/Verdi si impegna da tempo per tale progetto di collegamento tra i comuni di Merano, Scena e Tirolo - sottolinea il gruppo in una nota», che insieme totalizzano tre milioni di pernottamenti. Siamo stupiti di fronte alle affermazioni dell’Hgv. I due progetti di collegamento a fune presentati alla Provincia si basano su quanto è previsto dal Piano della mobilità NaMoBu redatto su incarico della Comunità del Burgraviato. Essi sono stati sviluppati sulla base degli studi di fattibilità redatti per iniziativa del sindaco Paul Rösch in collaborazione con i colleghi di Scena e di Tirolo e con la partecipazione dei rappresentanti del turismo del circondario. I progetti giudicati positivamente dalla Provincia sono stati presentati da due giganti del settore a livello mondiale e cioè Doppelmayr e Leitner. La procedura prevista è analoga a quella del garage in caverna (PPP): i privati mettono a disposizione i capitali e le risorse tecnico-imprenditoriali. Se, indipendentemente l’uno dall’altro, due costruttori di funivie di tale calibro presentano alla Provincia un progetto di questo tipo, significa che esiste il mercato per una mobilità soft ed innovativa».

Da un punto di vista tecnico, continuano i Verdi, «non avrebbe molto senso allungare la linea dal centro a Maia Alta per raggiungere solo in un secondo momento Scena e Tirolo. A parte le difficoltà tecniche non avrebbe senso prolungare i tempi di percorrenza. A quel punto l’auto privata rimarrebbe vantaggiosa e non ci sarebbe l’effetto di mitigazione del traffico. La critica dell’Hgv non tiene in alcuna considerazione il fatto che i turisti si aspettano un’infrastruttura all’altezza dei tempi. Lo studio “Il futuro del turismo in Alto Adige 2030”, sviluppato dall’Eurac su incarico di Ire, Hgv e Idm arriva alle seguenti conclusioni: accessibilità e mobilità sono fattori essenziali per lo sviluppo di una regione a vocazione turistica. Di conseguenza, cresce anche in Alto Adige l’interesse per modelli di mobilità integrati, smart e sostenibili che siano in grado di affrontare non solo le sfide del presente ma anche quelle del futuro».

«Merano non può permettersi di perdere questo treno, né in quanto destinazione turistica, né in considerazione del peso del traffico che oggi sopporta, e tantomeno può permettersi di “aspettare gli effetti del tunnel di Monte Benedetto”. I turisti sceglieranno sempre più le destinazioni anche in base alla loro sostenibilità ambientale. Infine, si tratta anche della solidarietà tra Comuni diversi e, soprattutto, tra settore turistico e abitanti. Il fatto che i turisti di Scena e Tirolo vogliano scendere anche in centro a Merano non può significare che i meranesi debbano stare in coda per ore. E gli albergatori meranesi non possono sognare di procurarsi un vantaggio sleale impedendo ai propri ospiti di recarsi nei paesi limitrofi con delle soluzioni di mobilità smart». Un ultimo passaggio, la lista Rösch/Verdi lo dedica alla nuova legge urbanistica provinciale: «Il limite provinciale al numero di posti letto è stato abolito. E la settimana prossima, prevedibilmente, la maggioranza in consiglio provinciale composta da Svp e Lega casserà dalla legge anche la facoltà per i Comuni di limitarne il numero sul proprio territorio. In tal modo i Comuni limitrofi potranno ampliare a dismisura il numero di posti letto, a danno dei cittadini meranesi. Un impianto a fune non diminuirà (né farà aumentare) il numero dei turisti che si riversano su Merano, ma perlomeno ridurrà il peso del loro afflusso. Noi ci auguriamo che l’Hgv meranese smetta di difendere solo gli interessi di alcuni grandi albergatori e si impegni a Merano e nel Burgraviato per una mobilità sostenibile e, di conseguenza, per un turismo che non venga visto dai meranesi come una minaccia, bensì come un’occasione».













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