Sicurezza, 100 telecamere Venti più di Bolzano 

Con l’acquisto delle ultime 25 sfondano quota 60 quelle sulle vie pubbliche Altre controllano biblioteca, cimitero, castello Principesco ma anche il traffico


di Simone Facchini


MERANO. Con l’acquisto di una nuova tranche di 25 impianti, sfioreranno quota 100 le telecamere di sorveglianza in città. Di queste, oltre sessanta sono puntate sulla pubblica via ai fini della sicurezza, con finalità di controllo, prevenzione e di acquisizione delle immagini in caso di necessità. Se ne aggiungono 39 che monitorano il traffico, oltre a quelle installate di recente per fotografare le targhe dei mezzi ai varchi della Ztl.

La città, dunque, è sempre più sotto l’occhio delle riprese video. La svolta tecnologica è stata inaugurata alcuni anni fa, e stando a quanto asserito dal comandante Fabrizio Piras in occasione della conferenza stampa che ha annunciato il potenziamento del corpo di polizia municipale, si continuerà a investire in questa direzione, per snellire e agevolare il compito degli agenti. Affinché la loro azione sia più efficace.

Il maggiore impatto di questo processo di modernizzazione, almeno sotto il profilo della percezione, è dato dall’arrivo di nuove telecamere destinate alla sorveglianza. Le 25 nuove apparecchiature andranno a coprire 8 zone, concordate tra le diverse forze di polizia. Saranno montate prossimamente in via Garibaldi (altezza Eurotel), in via Mainardo (nel tratto fra piazza del Grano e via Huber), all’incrocio fra le stesse via Mainardo e via Huber, in via Carducci nel segmento di strada prossimo a piazza Teatro, all’incrocio fra corso Libertà e via Cassa di Risparmio. Si tratta in questi casi di aree fino a oggi scoperte, in altre tre situazioni invece le nuove telecamere andranno a rafforzare zone già monitorate: in piazza della Rena nella parte superiore, in piazza Teatro in direzione via delle Corse, alla stazione di Maia Bassa all’interno del parcheggio.

Si andranno ad aggiungere alla quarantina già presenti, concentrate in zone sensibili, soprattutto in centro: le già citate piazza Teatro, piazza della Rena, ma anche corso Libertà nelle vicinanze di piazza Teatro (esterno dell’istituto Kafka), piazza Terme (incluso accesso al Passirio), via Piave (bus terminal delle Terme), Wandelhalle, cortile retrostante il municipio. Allargando il raggio ecco le apparecchiature per riprese video in via Matteotti all’incrocio con via Armonia, nel cortile delle scuole Toti e nel parco Tessa, in via XXX Aprile (scuole Schweitzer), in via Marlengo presso l’isola ecologica, in via Postgranz presso il campo sportivo della confluenza, alla stazione di Maia Bassa e a Sinigo nel parco di via Filzi. Non sono tutte: altre telecamere, 35 in tutto, sono puntate nella sede della Biblioteca civica, al cimitero di via San Giuseppe e a Castello Principesco.

Si ripetono, con qualche differenza, i motivi che ne governano l’installazione e la collocazione: sicurezza, contrasto al degrado urbano, prevenzione di atti vandalici, di danneggiamenti del patrimonio pubblico e di furti. Le immagini vengono conservate, a seconda dei casi, per periodi che vanno dalle 72 ore alla settimana.

La centrale della polizia ha poi sott’occhio le 39 videocamere che vigilano sul traffico: 29 – fornite e gestite dalla Provincia – guardano al tunnel MeBo-via IV novembre e sono collegate anche alla caserma dei vigili del fuoco. Le altre sono posizionate nei punti caldi della viabilità.

Centotrenta telecamere in tutto. Una ventina in più di Bolzano. Non poche.













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