Svp fuori, le Civiche rifiutano Le trattative si sono arenate 

La formazione della giunta. Taranto e Zaccaria dal sindaco per declinare la proposta di una maggioranza a 20 La Svp reclama due posti nell’esecutivo. Ma Civica e Alleanza non voterebbero l’aumento a otto per far rientrare Rohrer


Sara Martinello


Merano. Il ticchettio dell’orologio rimbomba nei corridoi del palazzo comunale. Un frastuono nelle orecchie del sindaco, ormai allo stremo dopo la bocciatura dell’ultima proposta fatta alle civiche, quella di una maggioranza a 20. Paul Rösch coi suoi nove consiglieri, il Partito Democratico, Alleanza e Civica per Merano. Se i civici avessero accettato la Svp si sarebbe trovata per la prima volta all’opposizione, fuori dal governo. Ma il rifiuto opposto ieri mattina da Walter Taranto e da Nerio Zaccaria a colloquio col sindaco erode terreno alla possibilità di formare una maggioranza. E c’è di più: anche se si decidesse di togliere peso alla mongolfiera lasciando a terra il Pd, le civiche non voterebbero una modifica dello statuto per far rientrare Madeleine Rohrer, portando l’esecutivo a otto membri – unica condizione perché la Svp, che per sé reclama due posti, si conceda alla nuova maggioranza multicolore. Giù nel burrone ruggisce il commissariamento.

«Un’occasione persa».

Da entrambe le parti si cerca di sanare la crepa: «Un bel gesto, venire da me di persona», dice Rösch, e Taranto risponde che «c’è stima reciproca». Ma la cosa finisce qui. Il sindaco è «umanamente stanco, deluso dalle persone. Non riesco a capire. Delle tante proposte che abbiamo fatto non ne va bene neanche una. L’ultima era relativa soltanto a una maggioranza, per ora niente discorsi sulle deleghe. Anzi, escludere la Svp sarebbe stato pure vantaggioso per le civiche, che forse sarebbero riuscite ad avere tre assessori. Quali riserve hanno ancora sul Pd? Nella Civica c’è chi viene da un’esperienza in quel bacino, Casolari è stato un loro candidato alle ultime provinciali. Zaccaria con Zanella ci ha lavorato per cinque anni. E invece ora non fanno che reiterare il mantra di sempre, la maggioranza del 3 per 8 con due assessori a testa. A questo punto fatico a immaginare che dietro non ci sia un accordo con la Volkspartei. Una verità sottaciuta alla cittadinanza. E mi dispiace, perché è un’altra occasione persa».

L’incartamento.

Concluso l’incontro con le civiche, Rösch ieri pomeriggio ha ricevuto Ernst Fop. Nessun avvicinamento, la Svp resta sulle proprie posizioni, maggioranza a 24 con giunta a sette da portare eventualmente a otto col rientro della verde Rohrer. Se il problema sono i due consiglieri del Pd si potrebbe ipotizzare una maggioranza a 26? «Se ne dovrebbe discutere bene», avvertono Walter Taranto e Nerio Zaccaria. Ma resterebbe la questione dei soli tre posti per eletti del gruppo linguistico tedesco. Uno è del sindaco, due li vorrebbe la Svp. Intanto le civiche hanno comunicato al sindaco la loro indisponibilità ad aumentare il numero dei membri dell’esecutivo: «La giunta è a sette, con tre forze paritetiche». La si può vedere in due modi: uno stallo alla messicana o un fuoco incrociato.

«Proposta impraticabile».

La domanda che gira è quella. C’è un accordo sottobanco tra Civica, Alleanza ed Svp? «Non c’è assolutamente nessun patto», risponde Taranto. Porta la firma sua e quella di Enrico Lofoco la nota inviata ieri dalle due civiche dopo l’incontro col sindaco. «Dopo una veloce consultazione con i rispettivi iscritti – dice il comunicato – Alleanza per Merano e la Civica per Merano confermano l’impraticabilità della proposta del sindaco di formare una maggioranza di governo senza la Svp; una proposta che si pone in contrasto insanabile con la volontà espressa più volte dalle liste civiche di garantire alla città un governo di programma sostenuto dalle forze maggiormente rappresentative. Risulta del tutto incomprensibile e foriera di gravi conseguenze per la città l’inusitata pervicacia con la quale il sindaco continua a voler imporre alle civiche e alla Svp, o alternativamente alle une o all’altra, una mera cooptazione per consentire alla sua debole coalizione di avere i numeri per governare. A tali soluzioni le civiche meranesi non intendono aderire, rimanendo comunque in attesa di un ripensamento da parte del sindaco, a cui chiediamo per l’ennesima volta di pensare al bene della città e non a quello della sua lista o della sua coalizione o addirittura di quello di una sola eletta (Madeleine Rohrer, ndr)».

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