Tagliati 21 posti letto Riabilitazione in affanno 

Fra venti giorni il Martinsbrunn chiuderà il reparto per i pazienti post acuti L’ex primario Tischler: bisogna intervenire con urgenza, anche per la fisioterapia


di Giuseppe Rossi


MERANO. Mancano meno di venti giorni alla definitiva chiusura del reparto di riabilitazione della ex clinica Martinsbrunn di Quarazze, oramai alle prese con gli ultimi dettagli per diventare una casa di riposo capace di ospitare 90 anziani. I ventuno posti letto per post acuti presenti fino a fine anno saranno definitivamente cancellati senza che per ora il comprensorio sanitario abbia definito dove gli assistiti dovranno essere trasferiti. Nei giorni scorsi anche il consiglio comunale, sospinto dall'ex primario di riabilitazione Heinrich Tischler (Verdi) e attuale referente del sindaco per le disabilità, si è occupato dell'argomento lanciando un accorato appello al comprensorio e all'Azienda sanitaria provinciale.

La fotografia scattata da Tischler è allarmante. «Dal primo gennaio – sostiene l'ex primario – con questo taglio i posti letto di riabilitazione saranno solo 22, vale a dire i 12 esistenti nel reparto dell'ospedale Tappeiner più la metà di quelli presenti al Salus Center di Prissiano, dove accedono anche pazienti di altri comprensori sanitari. Nonostante le ripetute promesse di questi anni i 12 posti letto all'ospedale non sono mai stati portati ai 19 originariamente previsti».

Per dire quale sia l'importanza del venir meno dei posti letto di riabilitazione al Martinsbrunn, basta citare due dati, desumibili dalla relazione annuale della sanità provinciale dell'anno 2017. Al Martinsbrunn sono stati ricoverati 354 pazienti in media per oltre 20 giorni ciascuno, raggiungendo le 7.500 giornate di ricovero. Di questi fabbisogno di persone in difficoltà, chi se ne occuperà dal primo gennaio? Secondo Heinrich Tischer e anche leggendo le premesse dell'ordine del giorno approvato in consiglio comunale, il piano sanitario 2016-2020 prevede per il comprensorio sanitario di Merano 42 posti letto, in realtà dal primo gennaio ne mancheranno la metà. E questo nonostante il piano provinciale affermi a chiare lettere che «la riabilitazione post acuti in regime residenziale debba rientrare nell'attività precipua dell'Azienda sanitaria».

Secondo l'ex primario di riabilitazione vanno urgentemente creati dentro l'ospedale i 19 posti letto mancanti e vanno investite risorse anche per uscire dalla situazione di crisi venutasi a creare in fisioterapia. «Il tempo di attesa a livello ambulatoriale per la fisioterapia – spiega ancora Heinrich Tischler – è ormai di sei mesi. Fino a oggi il tentativo di convenzionare fisioterapisti privati per abbattere le liste d'attesa non ha prodotto i risultati sperati. E questa situazione si verifica nel momento in cui il reparto di riabilitazione dell'ospedale di Merano è senza primario dopo le dimissioni della dottoressa Claudia Meineke». Qualcuno dentro l'ospedale Tappeiner sostiene addirittura che questa situazione abbia contribuito alla scelta finale dell'ex primario di andarsene da Merano.













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