l’intervista al figlio di tinto brass 

«Vorrei avere un locale a Merano» 

Bonifacio Brass: «Mio papà? Anche qui lo fermavano per strada»


di Jimmy Milanese


MERANO. C'è un legame tra Merano e uno dei locali storici di Venezia, gestito dalla famiglia Cipriani. Parliamo del leggendario Harry's Bar, dal 2001 dichiarato patrimonio nazionale italiano. A fondarlo, Giuseppe Cipriani, inventore del famoso cocktail Bellini, nonno materno di Bonifacio Brass, che a Merano torna a trovare la sorella Beatrice che in riva al Passirio vive da anni.

Bonifacio, suo padre è il regista Tinto; mamma Carla, invece, è discendente della dinastia Cipriani. In tutto questo, Merano cosa c'entra?

«Sono nato e cresciuto a Roma, poi mio padre mi ha iscritto alla facoltà di Agraria, e negli anni ottanta lavoravo alla Locanda Torcello di Venezia, ma il mio cuore mi lega a Merano, dove torno spesso».

Per quale motivo?

«Mia sorella, Bea, ci vive dagli anni Ottanta e da allora ci vengo a sciare. Negli anni ho visto crescere Merano, migliorare e parlare sempre più italiano. Ho iniziato a frequentare con più assiduità questa città da quando è morta mamma, ma anche in un mio periodo di convalescenza».

Come è nata la dinastia Cipriani nella ristorazione?

«Merito di mio nonno, Giuseppe, geniale e folle allo stesso tempo. Ha aperto l'Harry's Bar e attratto la clientela giusta. Io, invece, ho un ristorante a Torcello, isola della laguna. Da noi non passi per caso: ci vieni, se ci conosci».

Mangiare a Merano: cosa pensa della nostra ristorazione?

«Il vero lusso sta nella semplicità delle cose, e a Merano devo dire che ci sono bei locali e in genere mangio benissimo. Ci sono materie prime eccellenti in Alto Adige, basta non stravolgerle».

Nella sua locanda, chi si può incontrare?

«Persone che vogliono mangiare bene, ma anche molti personaggi che cercano tranquillità».

Si possono fare nomi?

«Abbiamo otto libri di firme di personaggi. La famiglia reale inglese, quindi Carlo e, ormai anni fa, Diana, che tutti pensavano anoressica, ma da noi faceva il bis. Poi, la famiglia Agnelli, ma anche Hemingway era cliente e amico di famiglia, così come è capitato Chaplin. Ricordo le visite del presidente Pertini, di Tom Cruise, John e Lapo Elkann».

A proposito di personaggi, quando a Merano portava suo padre, il regista Tinto Brass, che succedeva?

«La gente lo fermava per chiedergli autografi e parlare dei suoi film, e devo dire che lui non ha mai negato un saluto o una parola a nessuno».

Oggi, la galassia Cipriani è in tutto il mondo, giusto?

«Si, oltre all'Harry's Bar di Venezia, la catena conta altri 26 ristoranti».

La famiglia Cipriani ha mai pensato di aprire un ristorante a Merano?

«Si, ci ho pensato, e posso dire che ho anche cercato un luogo adatto per il tipo di ristorazione che noi proponiamo. Non voglio anticipare nulla, ma posso dire che questa eventualità non è affatto campata in aria. Vedremo».















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