Zanella (Pd): «La Civica? Credevo portasse più voti» 

Balzarini replica duro: «Per stare con i Democratici abbiamo perso preferenze» Scambio di accuse tra le due aggregazioni: salta l’intesa in vista delle comunali?


di Sara Martinello


MERANO. MERANO

Non ha dato i frutti sperati l’intesa tra Partito democratico e Civica per Merano: il voto per le provinciali, domenica, ha messo all’angolo il Pd senza che il nome di Andrea Casolari (Civica), secondo in lista, risollevasse le sorti dell’alleanza stretta in vista delle ultime elezioni. Solo dopo un’attenta analisi del voto, quindi, Pd e Civica potranno valutare i prossimi passi, in vista delle amministrative del 2020.

Nel 2015, al primo turno delle amministrative, la Civica per Merano (che sosteneva Balzarini sindaco) ottenne 1.858voti, il 12,5% del totale, con 437 preferenze per Andrea Casolari. Il 6,4% degli elettori, cioè 950 persone, scelse il Pd. Più indietro, in occasione delle elezioni provinciali del 2013, furono 1.628 (il 9,6% dell’elettorato cittadino) i meranesi che scelsero il Partito democratico, mentre quest’anno le schede per Pd e Civica sono state 1.409 (l’8,4%), con 462 preferenze per Casolari. Che a livello provinciale, pur essendo sostanzialmente semisconosciuto al di fuori di Merano, ha raccolto ben 1022 preferenze, incalzando Renate Prader (1022), subito sotto Sandro Repetto (eletto consigliere provinciale con 2562 preferenze) e Christian Tommasini (2074).

«Per Casolari ci si aspettava qualcosa di più, circa un migliaio di preferenze – commenta Diego Zanella, assessore del Comune di Merano eletto tra le fila del Pd –. Dal Partito democratico era arrivata chiaramente l’indicazione di scrivere il suo nome sulla scheda. Probabilmente parte degli elettori della Civica deve essere stata affascinata da altri lidi, a guardare i numeri. Una chance sprecata: dobbiamo ancora analizzare seriamente il voto, ma forse coi resti avremmo portato a casa un consigliere in più». Da Giorgio Balzarini, consigliere comunale della Civica, il rimpallo: «Probabilmente l’alleanza col Pd non ha trovato corrispondenza col nostro elettorato, che si colloca nel centrosinistra ma con elementi di centrodestra. Ma sono ancora voti che potrebbero tornare alle prossime comunali, fatta salva l’incognita Köllensperger. Alle comunali del 2015 siamo stati noi della Civica a proporre il sostegno a un unico candidato sindaco da parte di tre liste: allora tra Pd e Alleanza non c’erano le affinità necessarie, quindi si rifiutarono di aderire a questo progetto. Anche se poi in giunta si sono messi insieme». Entrambi sono però d’accordo su un punto: domenica Merano con le Civiche ha attutito un colpo che altrove si è sentito molto più violentemente. «Per la prima volta il Pd è riuscito a essere espansivo a Merano. Casolari è benvisto nell’ambiente del Pd, il suo profilo era corretto. In generale in campagna elettorale ci sono state coesione e armonia sui contenuti e sugli argomenti. Diciamo che è stato un esperimento riuscito a metà», così Zanella.

Ora tutto si giocherà nel giro di un anno e mezzo, il tempo di analizzare il voto delle provinciali e di valutare possibili alleanze. «Ci confronteremo coi nostri elettori, tutte le strade sono ancora aperte – fa sapere Balzarini –. La Civica costruisce ponti per stabilire eventuali alleanze ed erige argini contro lo straripante populismo che l’altro giorno ha trionfato». Sarà possibile una nuova quadratura con Alleanza per Merano? Zanella non la esclude. E nemmeno Balzarini.













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