BOLZANO

Mobilità, parte la riforma dei bollini colorati: «Tutto digitale e stop ai furbi»

L’assessore Fattor punta a risistemare le assegnazioni: «Ad ogni permesso corrisponda una targa e un proprietario»


Paolo Campostrini


BOLZANO. Bollini gialli, verdi e di tutti gli altri colori, attenzione. È in arrivo un riordino che potrebbe ridisegnare la geografia delle appartenenze. Ed accadrà in due tempi.

Il primo è alle porte e riguarda il completamento della digitalizzazione che dovrà reinserire tutti i permessi. Con una logica evidente: «Ad ogni bollino dovrà corrispondere targa e proprietario. Basta situazioni ambigue e permessi di mano in mano», dice Stefano Fattor. Un esempio? Un bolzanino che vende la sua auto ad un nuovo proprietario residente ad Appiano che così potrà disporre di un bollino, mettiamo giallo, per muoversi a Bolzano come gli pare. Processo di digitalizzazione dei permessi che l’assessore al traffico porta oggi in giunta comunale. Ci sarà discussione si immagina.

«Ma la situazione dei bollini era ormai diventata una giungla. Da un lato o dall’altro bisognava comunque iniziare a fare ordine». Soprattutto in un frangente come questo, nel quale esiste una fitta rotazione nel mercato dell’auto con una forte predisposizione alla compravendita dei mezzi usati. Che prevedono già sul parabrezza il bollino del quartiere di appartenenza.

Poi, il promemoria che sarà portato dall’assessore prende in considerazione anche tutta una serie di bollini assegnati alle aziende e non ai privati con la necessità, anche in questo caso, di un refresh amministrativo e digitale in grado di assicurare certezza nelle assegnazioni ed evitare situazioni eccessivamente fluide. Con la necessità di assicurare pure in questo caso una stretta relazione tra bollino e targa di appartenenza. Vi sono inoltre molte categorie di cittadini che non hanno connesso il permesso alla effettiva residenza urbana perché o liberi professionisti oppure con alloggi altrove e lavoro a Bolzano, che necessitano di maggiore chiarezza. Una riforma, dunque, che non ha necessità di essere connessa al Put , il piano urbano del traffico. «Tutti poi si sono accorti che alcune zone colorate sono troppo estese - anticipa Fattor - e altre troppo ristrette. Il nuovo piano dovrà prevedere un ridisegno coraggioso dei bollini».

Per esempio: oggi la zona gialla si estende da ponte Sant’Antonio alla rotonda di via Druso per Merano. Mezza città. Molto probabile che in futuro verrà divisa in due: da un lato Gries in senso proprio, dall’altro la sua estensione che oggi comprende i nuovi rioni di Druso Est/Ovest o Prati di Gries. Una vera ristrutturazione. Che tuttavia dovrà essere connessa e discussa col nuovo Put.

«Ci sono città, come ad esempio Friburgo, dove tutto lo spazio urbano è zona blu. Si paga dappertutto la sosta. Tranne che - conclude Fattor- nelle strette vicinanze di casa propria dove il parcheggio è possibile per i residenti».

Ma di questa rivoluzione si discuterà poi. Ora la riforma.













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