Ortisei

Scelto il progetto per dare una nuova Casa ai ladini 

Ha vinto lo studio Rp Architects Stp: i costi stimati sono attorno ai 10.2 milioni di euro  


Stefano Zanotti


ORTISEI. Presentati, in una serata allietata musicalmente da Katerina Lardschneider, i tredici progetti che hanno partecipato al concorso, coordinato dall’architetto Igor Comploi, per la ristrutturazione della Casa dei Ladini a Ortisei e nell’occasione è stata anche inaugurata la mostra con gli elaborati. A vincere è stato lo studio Rp Architects Stp di Rudi Perathoner con Andreas Lengfeld e Pavol Mikolajcak. Il costo dell’intervento si aggira sui 10,2 milioni di euro.

“Per trovare la soluzione progettuale migliore – ha detto il sindaco di Ortisei Tobia Moroder - il Comune e gli attori interessati hanno indetto un concorso di progettazione. Sin dal mio insediamento nel 2015, la ristrutturazione della Cësa di Ladins è stata una priorità per la cultura. Trovo essenziale questo lavoro per la salvaguardia di lingua, cultura e storia ladina, tra l’altro potendo ospitare in un unico edificio il museo, il teatro e l’Union Generela di Ladins. In merito al finanziamento è chiaro che, senza il sostegno della Provincia, la realizzazione diventa molto, molto difficile, ma le discussioni costruttive avute finora con il presidente Kompatscher sono motivo di ottimismo. Ritengo ragionevole parlare di altri 5-6 anni per vedere l’opera realizzata”.

“È stato di fondamentale importanza unire le sinergie di tutte le parti in causa – ha aggiunto Sofia Stuflesser, presidente dell’Union di Ladins de Gherdëina - Auspichiamo che si trovino i finanziamenti necessari per mantenere viva e attiva la realtà ladina”.

E Milva Mussner, presidente dell’Union Generela di Ladins dla Dolomites, ha affermato: “Con senso del dovere e dell’onore, confido sul sostegno di tutti i Comuni gardenesi, così come della Provincia, per finalizzare questo progetto, imprescindibile per il futuro della cultura ladina”.

In rappresentanza del presidente del Museum Gherdëina Matthias Höglinger, Crista Kasslatter ha detto: “La necessità di considerare aspetti particolari nella realizzazione di una sala teatrale, come tra luce, acustica, spazi per esposizioni e pubblico, ci sembra sia stata rispettata nel progetto, dunque guardiamo fiduciosi al futuro”.

E il progetto vincitore ha incassato anche l’approvazione di Luis Mahlknecht, in rappresentanza del presidente dell’associazione teatrale Patrick Perathoner: “Finalmente vediamo la luce in fondo al tunnel. Dopo anni di sacrifici per la nostra associazione, di fatto priva di una sala per le prove, siamo felici di vedere un progetto così bello e che rispecchia le nostre esigenze. Di ciò siamo soddisfatti”.

Rudolf Perathoner, architetto vincitore del concorso con Andreas Lengfeld e Pavol Mikolajcak, ha aggiunto: “Spesso partecipiamo a concorsi internazionali al di fuori del nostro territorio, ma in questo caso ci sembrava doveroso cercare di dare il nostro contributo alla causa ladina, essendo io di Selva. Partendo dal principio che un museo non è una casa, una stalla, un’industria e neanche un negozio, ma appunto un museo, quindi con caratteristiche ben precise, abbiamo basato il nostro lavoro sulla trasparenza del progetto. Per noi è un onore aver vinto. Ci auspichiamo di vedere realizzato il nostro progetto quanto prima, senza inutili discussioni politiche, in quanto con arte e cultura non bisogna fare politica”.

“Per noi è stato importate giudicare l’armonia architettonica della struttura esistente, che si è deciso di conservare, con la nuova ala dell’edificio. Naturalmente – ha spiegato Josef March, presidente della giuria - anche è importante anche la funzionalità della struttura, rispettando le esigenze di tutte le associazioni che saranno presenti nell’edificio. Il progetto vincitore è stato scelto, con verdetto unanime delle giuria, per la combinazione tra le due ali dell’edificio e per la capacità di incuriosire e e coinvolgere i visitatori”.













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