Valanga su tre scialpinisti: salvi 

Due sono stati sfiorati da neve e ghiaccio, uno è rimasto sepolto e si è liberato con l’aiuto dei compagni


di Fausto Da Deppo


VAL BADIA. È andata bene a tre scialpinisti investiti da una valanga mentre erano in escursione ieri sul Sass de Putia, vetta di quasi 2.900 metri nel territorio del parco naturale Puez Odle al confine tra Val Badia e Val di Funes. Quando si trovavano poco al di sotto della cima, i tre, un altoatesino e due austriaci, si sono trovati sulla linea di scivolamento di una valanga di non grosse dimensioni e fronte, staccatasi in un’area particolarmente ripida ed esposta al vento.

Uno degli escursioni è stato centrato dalla neve e dal ghiaccio in caduta, gli altri due sono stati sfiorati. Appena si sono resi conto di quanto era accaduto, i due si sono affrettati a soccorrere il compagno intrappolato nella neve, bloccatosi sotto di loro. Nel frattempo, hanno lanciato l’allarme che ha mobilitato l’elicottero e il personale dell’Aiut Alpin Dolomites e gli uomini del Soccorso alpino.

Quando il velivolo con i soccorritori ha raggiunto il Sass de Putia, la situazione fortunatamente non appariva più così drammatica. I tre scialpinisti sono stati recuperati, imbarcati e riportati a valle in condizioni buone, tanto che non è stato necessario il ricovero in ospedale neppure per l’escursionista parzialmente investito dalla valanga. L’operazione di soccorso si è chiusa con il rientro dell’elicottero alla base di Pontives intorno alle 16.30. I tre scialpinisti recuperati incolumi erano ben attrezzati, ma, a quanto sembra dalla ricostruzione dell’itinerario scelto e parzialmente percorso, al momento del distacco nevoso si trovavano in una zona molto battuta dal vento e caratterizzata da punti di accumulo della neve.

L’incidente a lieto fine di ieri sul Sass de Putia non poteva non far tornare alla mente la tragica vicenda legata alla recente valanga in Val Venosta, dove mercoledì, nella zona di Malga San Valentino, sopra il lago di Resia, è morta una bambina di 11 anni, mentre la madre quarantacinquenne è deceduta poco dopo all’ospedale di Silandro dove era stata ricoverata. Entrambe facevano parte di un gruppo di 9 sciatori tedeschi. Illese le altre sette persone.

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