IL PROGETTO

Revenge Porn, ricercatori e polizia studiano il fenomeno

Progetto dell'Università di Bolzano con esperti internazionali



BOLZANO. In collaborazione con la Polizia postale di Bolzano e Trento, i ricercatori dell'Università di Bolzano ed esperti internazionali indagheranno un fenomeno molto presente sui media ma relativamente poco studiato: il cosiddetto «revenge porn», o porno vendetta, ovvero la diffusione su internet di immagini intime di una persona senza il suo consenso, come atto di vendetta, abuso o molestia. Il fenomeno recentemente ha occupato le cronache dei media ma finora mancano ricerche e statistiche.

«Adesso, con il nostro progetto, intendiamo colmare questa lacuna», spiega Kolis Summerer, professoressa di diritto penale alla facoltà di Scienze della formazione e coordinatrice del progetto, che riunisce ricercatori ed esperti internazionali provenienti da tre diverse aree tematiche: diritto penale, informatica e psicologia. Undici diversi gruppi di ricerca saranno incaricati di esaminare i diversi aspetti della porno vendetta, conducendo sia interviste qualitative che indagini quantitative. L'obiettivo principale è analizzare il fenomeno da un punto di vista giuridico per determinare se vi sia la necessità di una nuova regolamentazione in questo settore. «In particolare, studieremo se sia possibile ricorrere alle norme di diritto penale esistenti ed esamineremo il recente disegno di legge sulla porno vendetta per verificarne l'adeguatezza, confrontandolo con le normative vigenti in altri Paesi», aggiunge Summerer.

Uno dei gruppi di ricerca della Facoltà di Scienze della Formazione sta già raccogliendo dati a livello locale e nazionale per scoprire quanto sia diffuso il «revenge porn» in Italia e in Trentino Alto Adige. La facoltà di Scienze e tecnologie informatiche studierà quali piattaforme sono utilizzate principalmente per la porno vendetta e le misure attualmente adottate per la prevenzione di tali abusi. Il ricercatore Sergio Tessaris si concentrerà quindi sulle piattaforme su internet con l'obiettivo di sviluppare misure per la protezione dei dati a tutela delle vittime affinché queste possano proteggersi dall'uso improprio delle loro foto o dei loro filmati. Il ricercatore analizzerà la sicurezza in rete e le linee guida per la condivisione in rete ed esaminerà in che misura l'intelligenza artificiale possa essere sfruttata per localizzare contenuti intimi e privati diffusi nella rete. 













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