il caso

Sanità, dichiarati illegittimi i turni in ospedali diversi se non previsti dal bando di concorso

La sentenza della Corte d’Appello di Trento arriva in seguito al caso di un pediatra di Rovereto il cui contratto lo costringeva a lavorare anche a Cles



TRENTO. Le clausole dei contratti per la professione medica che prevedono turni di lavoro in ospedali diversi dalla sede assegnata, se non previsti dal bando di concorso, sono da ritenersi nulle.

È quanto ha stabilito la Corte di Appello di Trento, che ha dato ragione a un pediatra dell’ospedale di Rovereto a cui era stato imposto lo svolgimento di tre turni al mese nell’ospedale di Cles, pena la perdita del posto di lavoro e l’obbligo di restituire la borsa di studio provinciale per la scuola di specializzazione.

«Una vera e propria minaccia – si legge in una nota del sindacato di categoria Federazione CIMO-FESMED, che riunisce ANPO-ASCOTI, CIMO, CIMOP e FESMED – che il medico fu costretto ad accettare». A motivarlo fu il «timore – recita la sentenza della Corte d’Appello – di subire un pregiudizio ingiusto quale è la perdita del diritto al lavoro costituzionalmente garantito».

Una clausola inserita dal datore di lavoro, ovvero l’Azienda provinciale per i servizi sanitari, «per raggiungere un risultato non previsto né dalle procedure legittimanti l’assunzione del lavoratore né dalle norme applicabili in quel momento e in quella circostanza, e anzi con modalità contrastanti con quelle pur disciplinate dalla contrattazione collettiva» prosegue la sentenza.

L’ordinamento, continua la Corte di Appello, «non prevede e non legittima l’Azienda a subordinare la accettazione del contratto da parte di un lavoratore a un adempimento il cui mancato rispetto comporti, oltre alla perdita del posto, una sanzione che invece dovrebbe conseguire solo ad una libera e autonoma ed eventuale determinazione di quest’ultimo».

Soddisfazione per la sentenza è stata espressa dai sindacati. «La clausola inserita nel contratto del dottore che abbiamo assistito è un espediente ideato dall’APSS e previsto per decine di assunzioni – commenta la Presidente regionale della Federazione CIMO-FESMED Sonia Brugnara – Pur di coprire i turni negli ospedali, si è arrivati a veri e propri aut aut illegittimi, con contratti e ordini di servizio che contrastano con quanto previsto dalla normativa e dal contratto di lavoro collettivo».

«Invitiamo l’APSS – concludono i sindacati nella nota – a frenare questa deriva e a trovare soluzioni organiche alla carenza di personale, salvaguardando sempre la sicurezza delle cure e la qualità delle condizioni di lavoro dei colleghi. Richiediamo con forza anche la riapertura delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo 2016-2018, che dovrà prevedere anche soluzioni condivise per far fronte alla carenza di personale».













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