Lavoro

Taglio alle pensioni dei medici. I sindacati: «Temiamo la fuga»

Il governo Meloni punta a tagli fino al 25 per cento all’interno della bozza della manovra economica. Bonsante (Anaao): «Giù le mani dalle tasche di ospedalieri e dirigenti sanitari»


Valeria Frangipane


BOLZANO. «Se il governo non torna indietro sarà il disastro. Rischiamo la fuga dagli ospedali degli over 60 che hanno già maturato il diritto alla pensione. E tanti si butteranno sul privato». I sindacalisti Edoardo Bonsante (Anaao) e Ivano Simioni (Bsk) commentano così l'ipotesi di legge del centrodestra che punta a tagli fino al 25% sulle future pensioni dei medici. A questo punto molto probabilmente chi avrà maturato i requisiti entro dicembre invece di restare fino a 70 anni (perchè si può fare) farà domanda di pensione e potrà lavorare se vorrà nella sanità privata pagando all'Enpam una aliquota sul fatturato dimezzata al 9.75%.«E nessuno di noi si augura - dicono i sindacalisti- che altri colleghi se ne vadano in fretta. Visto che la carenza di personale resta importante». In Alto Adige - infatti - mancano specialisti. All'Asl risultano a tutt'oggi vacanti 228 posti e risulta anche che entro il 2030 andranno in pensione altri 380 professionisti che a questo punto potrebbero anticipare i tempi. E con questi chiari di luna rischia di lasciare prima del tempo, per non subire il taglio della pensione, una parte importante dei 52 primari chiamati a rifare il concorso perchè la commissione che li aveva giudicati è stata dichiarata illegittima. Chiaro a tutti che un'ulteriore fuga assesterebbe al sistema sanità un colpo durissimo.Bonsante: «Se passa la leggesi perde un quarto di pensione»Ma che succede? Bonsante in linea col sindacato nazionale parla di attacco feroce alle pensioni che non ha precedenti nella storia di questo Paese.«Con questa ipotesi di legge, la quota retributiva della pensione, ovvero quella riguardante i contributi versati prima del 1996, subisce un importante e gravissimo ridimensionamento, di fatto si vanno a sottrarre migliaia di euro annui al futuro assegno previdenziale. La perdita che questa decisione causerebbe alle pensioni, è stimabile in un taglio tra il 5% fino al 25% di tutto l'assegno, a seconda degli anni di contribuzione pre-96. Fino a un quarto di pensione». Questa norma - aggiunge l'Anaao - si ripercuoterà sulle piante organiche degli ospedali, svuotandole ancor di più per la fuga fino alla fine dell'anno di chi ha già maturato il diritto ad andarsene. E Bonsante ricorda che sempre più medici neolaureati scelgono specialità che offrono importanti sbocchi nel privato, la diretta conseguenza è che gli ospedali faranno sempre più fatica a reperire personale. «Tutta Italia è in linea. I giovani dottori scelgono Dermatologia, Oculistica, Ginecologia, Chirurgia plastica, Cardiologia, Otorinolaringoiatria, Pediatria, Scienza dell'alimentazione, Psichiatria, Neurologia, Ortopedia ecc. Tendono ad andare deserti i bandi delle specialità che presuppongono un lavoro solo ospedaliero, penso al Pronto soccorso. Questo vuol dire che ci aspetta un futuro di medici giovani assunti che rimarranno in ospedale per pochi anni (finché si fanno esperienza) e poi andranno nel privato, dato che gli sbocchi di carriera sono solo per pochi».Simioni (Bsk): «La fuga saràsempre più pesante»«É vero. Se le nuove norme passeranno i medici si sposteranno sempre più sul privato. Per noi è sempre stato chiaro che un governo di centrodestra avrebbe deviato le risorse altrove». Ivano Simioni non ha dubbi. «La carenza di medici va a pesare su chi resta. Naturale che molti colleghi preferiscano il privato dove il rapporto medico paziente non è soffocato dalla burocrazia e da software lenti ecc. Pian piano il pubblico si svuoterà di contenuti e anche noi rischiamo di fare questa fine. Speriamo nel futuro nuovo assessore, Hubert Messner, che conosce il sistema da dentro. Che ci aiuti a risolvere i problemi».













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