Turisti

Turismo: per il ponte di Ognissanti la nostra regione è la terza meta più richiesta

Sono 200mila in meno del 2022, pesa il meteo incerto, ma al Nord va bene: in Trentino Alto Adige strutture occupate per il 70%



ROMA. Il fine settimana lungo di Ognissanti dà una spinta al turismo. Tra il 28 ottobre ed il primo novembre le strutture ricettive italiane - secondo dalle stime elaborate dal Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti - dovrebbero registrare 4,8 milioni di pernottamenti, 200mila in meno rispetto allo scorso.

A pesare sugli arrivi è l'incertezza meteo di ottobre, ma la domanda straniera - che conferma il buon andamento dopo i positivi risultati della stagione estiva - traina i mesi di settembre e ottobre, soprattutto nelle principali città d'arte. Dall'indagine realizzata sulle principali piattaforme di prenotazione online emerge, inoltre, un tasso medio di occupazione dell'offerta turistica disponibile del 67%, un valore più basso rispetto a quello rilevato lo scorso anno. In ogni caso, per il ponte di Ognissanti la parte più consistente del movimento turistico italiano e straniero è attesa verso le principali città d'arte, i borghi, ma un certo interesse è stato rilevato anche per le aree di montagna, le aree rurali e di collina. Dai dati emerge un andamento differenziato per le diverse tipologie di prodotti turistici. In particolare, il tasso di occupazione delle strutture attive nelle città e centri d'arte si attesta al 78%, con punte molto al di sopra dell'80% nelle principali città italiane. Decisamente più contenute, invece, risultano le richieste di prenotazione nelle località marine e dei laghi (54%-55%). Leggermente in salita, inoltre, il trend per le località termali (59%), mentre per montagna, campagna e collina la saturazione media aumenta (68%-67%).

Nel complesso, il tasso di saturazione più elevato dell'offerta è stato registrato per le strutture ricettive attive nelle regioni del Nord: il Piemonte conquista il primo posto con il 75% delle prenotazioni, seguito da Veneto ed Emilia- Romagna entrambe con il 72% delle richieste, dalla Lombardia (71%), dal Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia con il 70% di occupazione delle camere ed infine dalla Liguria la cui percentuale scende al 57%. Risulta, invece, mediamente in calo nelle regioni del Centro: il Lazio è il primo in classifica con il 73% delle prenotazioni, seguito da Toscana ed Umbria (69%), dalle Marche (64%), Abruzzo (52%) ed infine dal Molise (48%). Mentre per le regioni del Sud e Isole i tassi di saturazione rilevati risultano ancora più contenuti: la Campania (62%), la Sicilia e la Sardegna (61% e 59%), la Basilicata (58%), la Calabria (55%) e la Puglia (53%). 













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