Ruspe al Brennero Fotografia inedita dell’opera umana 

Arte al Passo. In mostra alla 00A Gallery gli scatti di Davide Perbellini Il cantiere della Galleria di base e la montagna protagonisti di immagini che raccontano architetture per il numero monografico di “Turris Babel”



Merano. Gallerie nere rischiarate dal colore e dalla luce artificiale. Cavi, tubazioni che segnano la via, cumuli di macerie. Escavatori giganteschi e figure umane indistinguibili. È la macchina che rode la montagna, l’uomo dell’ingegno che pure certo della vittoria sulla natura mostra ancora devozione a santa Barbara con piccoli altari ricavati tra le nuove scritture murali, quelle degli operai.

Si è aperta con un partecipato vernissage la mostra alla 00A Gallery di vicolo Ortner (via delle Corse 67) con cui si è voluta omaggiare l’uscita del numero 115 della rivista Turris Babel. Un numero monografico, stavolta, con protagoniste le fotografie scattate da Davide Perbellini nel cantiere della Galleria di base del Brennero su commissione della Fondazione Architettura Alto Adige, editrice della rivista diretta da Alberto Winterle. I primi contatti con Perbellini un anno fa: «Raccolti tutti i permessi, abbiamo fatto una prima visita al Bbt con tutti gli autori che hanno collaborato a questo numero di Turris Babel – racconta il fotografo meranese –. Poi ho potuto iniziare il lavoro vero e proprio, pure se il tempo cominciava a scarseggiare. A livello editoriale sapevo che avremmo parlato degli interni, dei cantieri esterni, dei moduli abitativi che sono anche sede operativa del tunnel. Ma ho avuto carta bianca: non mi sono concentrato su un aspetto particolare, ho guardato tutto con gli occhi di un bambino. Quando sono entrato il sistema operativo era a pieno regime». Che cosa vedranno i visitatori della mostra alla 00A Gallery, quindi? «Vivranno quello che c’è nel tunnel. Enormi ruspe, la roccia fatta esplodere. Ma anche gli oggetti degli operai. Con un focus sulle architetture».

Nelle immagini di Perbellini è la montagna a fare le architetture. Atmosfere tetre, pareti gibbose che riflettono appena la luce dei neon. Raschiate dal colore di macchinari e attrezzature. L’ambientazione industriale trova il suo freno all’esterno, tra i container che ospitano uffici e alloggi. Le lamiere affilano l’immagine sotto un cielo di ferro («Sono un amante dei cieli plumbei», dirà Perbellini). È quel cielo così fermo a dare all’osservatore l’impressione che il bosco dietro i container quasi avanzi verso di lui.

Le fotografie in mostra danno una chiave di lettura di quello che succede al Brennero: raccontano le opere dell’uomo, trattano gli elementi della natura – la montagna, il cielo, la foresta – da protagonisti. E soprattutto ci permettono di curiosare in una “grande opera” del nostro territorio.

La galleria è aperta il sabato dalle 15 alle 18 e la domenica dalle 10 alle 12. Ogni giovedì, inoltre, c’è un momento di porte aperte con l’artista a partire dalle 19. S.M.













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