“Stare insieme è un’arte” apre un dibattito a Silandro

Silandro. “Stare insieme è un’arte. Vivere in Alto Adige Südtirol” non è solo un libro, un saggio che vuole raccontare la convivenza tra gruppi linguistici di questa terra. È soprattutto una guida,...



Silandro. “Stare insieme è un’arte. Vivere in Alto Adige Südtirol” non è solo un libro, un saggio che vuole raccontare la convivenza tra gruppi linguistici di questa terra. È soprattutto una guida, quasi un vademecum che tutti dovrebbero avere a portata di mano, da leggere e rileggere, sfogliare quando ci sente in crisi, quando non si riesce a capire l’altro che vive accanto a noi, che non ha la nostra cultura, che non parla la nostra lingua e che nonostante decenni di convivenza non sempre riusciamo ad accettare. Rimaniamo il più delle volte chiusi dentro il nostro piccolo orticello, ancorati ai nostri giudizi e pregiudizi, facendo poco o niente per superarli perché in fin dei conti va bene così.

Il libro, tradotto anche in tedesco, è stato presentato di recente dagli autori Lucio Giudiceandrea e Aldo Mazza a Silandro, nella biblioteca “Schlandersburg”, un avvenimento organizzato da Claudia Maraviglia (rappresentante del Comitato di educazione permanente) in collaborazione con la biblioteca che ha coinvolto una quarantina di persone appartenenti ad ambedue i gruppi linguistici. Molte dei quali sono intervenute dando vita a un vivace e proficuo dibattito sulle opportunità e sui vantaggi del vivere insieme.

La convivenza tra i gruppi non è certo facile, bisogna conquistarla, coltivarla e soprattutto praticarla giorno dopo giorno. Specialmente nelle città dove tutto è nettamente diviso, fra teatri, scuole e associazioni in lingua tedesca e quelli in lingua italiana. Una situazione che non aiuta a incontrarsi e confrontarsi, a comprendere la storia degli altri per capire meglio la propria. Si vive uno a fianco all’altro, mantenendo posizioni nette ricordando da una parte il periodo fascista e dall’altra la difficoltà nel capire il dialetto. Stare insieme, nella nostra terra, significa valutare positivamente la grande ricchezza della convivenza. E lo si può fare sopratutto imparando la lingua dell’altro per capirne la cultura e il modo di essere.

Durante il dibattito si è discusso di comunità, identità, apprendimento delle lingue a scuola, delle famiglie bilingui e degli stranieri, che costituiscono un ulteriore gruppo. La serata è stata introdotta dal noto scrittore e fotografo Gianni Bodini, che ha presentato i due autori: Lucio Giudiceandrea, giornalista della Rai nato e cresciuto a Bressanone da genitori calabresi, mentre Aldo Mazza è cresciuto a Salerno e si è trasferito a Merano all’età di 22 anni. Nel 1987 ha fondato la scuola di lingue Alpha Beta. D.G.













Altre notizie

Attualità