la giornata mondiale 

Tappeiner, 40 prematuri all’anno 

Pediatria premiata dall’Unicef. Il Kurhaus si colora per la ricorrenza



MERANO. Anche Merano ha aderito ieri alla “Giornata mondiale della prematurità”, e lo ha fatto illuminando di viola – colore scelto dall’associazione di Neonatologia – la cupola del Kurhaus. Un bambino su dieci nati è prematuro, dicono le statistiche italiane, e per sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto a questo problema si è mobilitato il reparto di pediatria dell’ospedale Tappeiner di Merano, premiato dall’Unicef con il riconoscimento “Baby Friendly Hospital”.

Sono molti i genitori che hanno dovuto gestire la nascita di un figlio prematuro, come l’assessore Nerio Zaccaria, intervenuto alla manifestazione di ieri mattina di fronte al Kurhaus in qualità di testimone, oltre che di rappresentante della giunta cittadina che ha deciso di aderire alla giornata dei nati prematuri. «Sono padre di un bambino prematuro: quando mio figlio nacque pesava solo 1,8 kg, e per dieci giorni dovette rimanere in un’incubatrice, con tutto il disagio che questo distacco forzato provoca in un genitore che vorrebbe solo abbracciare suo figlio», spiega Zaccaria. Ad assistere i genitori, in momenti nei quali le delicate condizioni cliniche dei neonati prematuri rappresentano un vero e proprio ostacolo all’amore che qualsiasi genitore vorrebbe regalare al proprio figlio, c’è il team del reparto di pediatria dell’ospedale Tappeiner. È proprio la coordinatrice Stefania Casarotto a spiegare la delicatezza di questi frangenti: «Mi occupo dell’organizzazione del reparto, ma anche della cura dei nostri piccoli ospiti, coinvolgendo la famiglia nell’assistenza dei neonati e dei prematuri», spiega. L’ospedale di Merano si occupa solo di bambini prematuri a partire dalla 37esima settimana, mentre i casi più critici sono gestiti dall’ospedale di Bolzano. «Assistere un genitore che si ritrova con un bambino prematuro – aggiunge Casarotto – significa fornire una serie di servizi e consulenza a 360 gradi, soprattutto insegnare a mamma e papà come prendere in braccio creature particolarmente fragili». Solo nei casi più gravi il prematuro viene staccato dalla madre, ma se l’ospedale Tappeiner si è guadagnato il prestigioso riconoscimento Unicef, è proprio perché «cerchiamo in ogni modo di non dividere mai il bambino dalla mamma». Gaia Weissmann, responsabile della neonatologia al nosocomio meranese, spiega l’importanza del punto nascite cittadino, con i suoi 1400 nati all’anno, secondo solo a Bolzano. Di questi, sono 40 i bambini nati prima della 37esima settimana, e quindi prematuri. «Siamo un centro di primo livello – spiega la dottoressa –, gestiamo i bambini prematuri nati a partire dalla 34esima settimana e provenienti da tutto il Burgraviato, e ce ne occupiamo sia nelle settimane precedenti alle dimissioni, sia quando sono a casa con i loro genitori». Insomma, una situazione che se trattata con professionalità e amore migliora la vita sia della famiglia sia del bambino, in un momento nel quale lo sconforto e la paura possono facilmente prendere il sopravvento. (j.m.)













Altre notizie

l’editoriale

L’Alto Adige di oggi e di domani

Il nuovo direttore del quotidiano "Alto Adige" saluta i lettori con questo intervento, oggi pubblicato in prima pagina (foto DLife)


di Mirco Marchiodi

Attualità