VIOLENZA

Violenza sulle donne, il fenomeno non cala

I dati raccolti dall'ASTAT su centri e case delle donne registrano un quadro simile a quello dell'anno scorso; a maltrattare è quasi sempre il partner



BOLZANO. Nel contesto dell’indagine sui presidi socio-assistenziali, l'Istituto provinciale di statistica ASTAT dedica un approfondimento specifico all’attività delle strutture che assistono le donne in situazione di violenza, ovvero i centri d'ascolto antiviolenza e le case delle donne. In provincia di Bolzano (a Bolzano, Merano, Bressanone e Brunico) ci sono cinque strutture protette (case-donna) e quattro centri d’ascolto antiviolenza.

Il quadro che esce dalla ricerca è molto simile a quello dell’anno scorso. Sono 565 le donne assistite nei centri d'ascolto antiviolenza e nelle strutture protette. Il fenomeno della violenza sulle donne in Alto Adige non cala nei numeri e non si modifica nelle caratteristiche: la maggior parte delle vittime, il 59%, appartiene alla fascia centrale di età (dai 30 a 49 anni).

La violenza (o quantomeno quelle forme di violenza che più spingono la donna a recarsi presso una struttura) avviene quasi sempre in famiglia. In oltre la metà dei casi (56,1%) il maltrattatore è colui con il quale la donna convive (marito o convivente); in un altro 22,0% dei casi il pericolo arriva dall’ex-partner, mentre molto più raramente dal fidanzato (2,8%). Raramente il maltrattatore è un amico o un conoscente (5,4%). Rarissimamente è uno sconosciuto (0,8%). 













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