il caso

Arriva a Bolzano Tariq Ramadan, proteste della Comunità ebraica. Il sindaco si rifiuta di incontrarlo

Polemiche per la conferenza del docente islamico. Caramaschi: «Non gli stringerò la mano e non lo incontrerò». Le accuse di antisemitismo


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Il sindaco non accoglierà l’ ospite invitato a Bolzano dal “suo” Centro Pace. È forse la prima volta. E accade con Tariq Ramadan, studioso, una cattedra a Oxford, esperto islamista, definito dal Centro Pace anche “scrittore svizzero” nella presentazione della sua conferenza prevista per l’ inizio della settimana prossima. In realtà, “personaggio controverso” come ha spiegato ieri Renzo Caramaschi mentre comunicava di aver deciso di “non stringergli la mano” in municipio, disattendendo in questo modo alla scaletta del programma definito dal Centro Pace di Francesco Comina. Poco prima che il sindaco si risolvesse al gran rifiuto, era stata la presidente della Comunità ebraica Elisabetta Rossi Innerhofer, a dirsi “colpita dal fatto che giunga a Bolzano accolto con tutti gli onori in municipio, un esponente del fronte che ha sempre attaccato lo Stato di Israele, noto per le sue posizioni antisemite e antisioniste e che parlando alla tv francese nel 2003 in un dibattito con Sarkozy aveva difeso la legge islamica che prevede la lapidazione per le donne, solo per le donne si badi bene, accusate di adulterio. Immagino che da allora non abbia cambiato idea in proposito, almeno io non l’ ho sentito ...». Elisabetta Rossi chiede poi “almeno un po’ di coerenza a chi il 25 aprile o nel giorno della Memoria stringe le mani a noi in ricordo dei sei milioni di ebrei morti e poi accoglie persone che definisco “lupo travestito da agnello”, il quale in Occidente parla di democrazia e poi in Medio Oriente non dice nulla contro il terrorismo». Per Renzo Caramaschi la decisione di non accogliere Ramadan è definitiva. «La nostra condivisione nei confronti di posizioni alternative - spiega ancora il sindaco - e comunque tolleranti anche nei confronti di persone di cui non si condivide totalmente il pensiero ha dei limiti. E in questo caso Ramadan, che so essere stato accolto tempo fa anche a Trento senza problemi, è comunque per me un personaggio border line, molto controverso». Ma del Centro Pace, che dice? «Guardate, non voglio aumentare il tasso di polemica intorno alla conferenza - risponde a questo proposito Caramaschi - ma devo ammettere che mi sono un po’ arrabbiato con loro. Il racconto del personaggio che mi è stato inviato lo giudico vagamente incompleto... Questo per non dire di più». Insomma, Ramadan parlerà a Bolzano ma non avrà gli “onori” della stretta di mano di chi rappresenta la città. Prima della decisione del sindaco era stato diffuso un duro comunicato di Carlo Vettori, della a proposito della conferenza “Vivere con l’ Islam” di Ramadan, in cui l’ esponente della Lega Nord chiedeva alla giunta di “distanziarsi nettamente da questo incontro con uno dei più strenui propagatori dell’ antisemitismo e nemico dello stato di Israele», preannunciando una eventuale manifestazione di protesta. Anche l’ associazione Italia-Israele ha affermato in una nota che “Ramadan rientra in quella categoria di predicatori apparentemente accettabili per il mondo occidentale ma che poi parlano in altro modo nel mondo musulmano. E questo mentre Francia, Usa e paesi islamici moderati hanno pensato di bandirlo dai loro territori “per collegamenti col terrorismo”». A sua volta Gabriele Giovannetti, consigliere comunale di Uniti per Bolzano chiede di «rivedere il ruolo del Centro Pace e gli incarichi e i finanziamenti elargiti dal Comune. Scriveremo una lettera al ministero degli Interni - aggiunge - chiedendo perchè un soggetto respinto da così tanti Paesi a noi alleati , qui da noi possa pontificare».













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