LA STAGIONE DELLO STABILE 

Arrivano “Le Baruffe chiozzotte”, da oggi la commedia di Goldoni

BOLZANO. Un affresco di grande leggerezza e irresistibile divertimento, venato di malinconia: è quello che Carlo Goldoni traccia in una delle sue ultime commedie “Le Baruffe chiozzotte” che viene...



BOLZANO. Un affresco di grande leggerezza e irresistibile divertimento, venato di malinconia: è quello che Carlo Goldoni traccia in una delle sue ultime commedie “Le Baruffe chiozzotte” che viene presentata da oggi, 12 febbraio fino al 17 febbraio, nelle stagioni dello Stabile di Bolzano. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile del Veneto, è forte di una tournèe che l’ha visto trionfare anche al Teatro Mossovet di Mosca e giunge martedì 12 febbraio all’Haus Michael Pacher di Brunico, mercoledì 13 febbraio al Teatro Comunale di Vipiteno, giovedì 14 febbraio al Forum di Bressanone e sabato 16 febbraio al Teatro Puccini di Merano sempre alle 20.30. Domenica 17 febbraio alle 21 “Le Baruffe chiozzotte” faranno tappa al Teatro Cristallo di Bolzano nell’ambito della stagione In scena organizzata in collaborazione con lo Stabile. Diretta da un regista esperto come Paolo Valerio, “Le Chiozzotte” sono state definite un capolavoro “naturale”, corale a dominante femminile, che proietta la tipica ambientazione veneziana di gran parte delle commedie di Goldoni fuori da calli e campielli, trasportandola sulle rive di Chioggia, sul mare, fuori dall’orizzonte ristretto della laguna. Chioggia: un luogo vicino e lontano a un tempo.

Ora la Chioggia descritta da Goldoni rivive nelle scene ideate da Antonio Panzuto, nel disegno luci di Enrico Berardi, nei costumi di Stefano Nicolao e nell’interpretazione dei 13 attori: Luca Altavilla, Francesca Botti, Leonardo De Colle, Piergiorgio Fasolo, Stefania Felicioli, Riccardo Gamba, Margherita Mannino, Michela Martini, Valerio Mazzucato, Giancarlo Previati, Vincenzo Tosetto, Anna Tringali e Francesco Wolf. Una compagnia molto affiatata capace di modulare - sulle musiche di Antonio Di Pofi - la spensieratezza e la leggiadria dell’azione scenica con il tempo sospeso della malinconia, lasciando sempre intravvedere la sensazione del tempo che fugge inesorabile. Le donne delle “Baruffe” sono in attesa, hanno una decisa urgenza, quella di non far passare un altro inverno senza essersi maritate. Poi gli uomini ripartiranno per mare, e torneranno, forse, presto o tardi a Chioggia. E per raggiungere questo scopo, l’anello e il matrimonio, le regole di Chioggia vanno rispettate, e le differenze di censo tra pescatori sono semplici ma chiare. Il mondo femminile, fatto di famiglie e relazioni, di lavoro al merletto e di sogni d’amore, di attesa e di vitalità, è il luogo della strada. Accanto, il canale: il mondo degli uomini del mare che tornano per ripartire.













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