Camminata nell’arte da Bolzano fino a Oslo “Guida” Erling Kagge 

Al Museion. Una selezione di oltre 60 lavori dalla collezione dell’esploratore norvegese Dipinti, disegni, fotografie e sculture che tracciano un affascinante percorso “verso nord” Accanto a “Walking” una speciale sezione dedicata a Raymond Pettibon, americano di Tucson


Paolo Campostrini


Bolzano. Cammina cammina si può anche arrivare a Oslo, da Bolzano. È lunga ma ce la si può fare pure a piedi mettendocela tutta, ma proprio tutta. Che poi: non è importante arrivare, potrebbe esserlo il solo decidersi a partire. “Il senso di tutto non è la meta ma il viaggio”, scriveva Gabriele Salvatores nell’incipit di uno dei suoi tanti film on the road. Se poi in queste camminate ci si guarda intorno, si osservano i paesaggi, ci si ferma a leggere un libro o a guardare dentro un museo, capita anche che il viaggio porti a vedere l’arte, la letteratura e tante altre cose come se anche queste fossero in movimento. Non stessero mai ferme. Oppure ci insegnassero il senso del viaggio.

È quello che è accaduto a Erling Kagge. Che è un norvegese ed è pure uno dei più grandi collezionisti di arte contemporanea. Ma preferibilmente con sfondi e orizzonti da aurora boreale. Ieri, al Museion, ha detto di sé: «Camminare, movimenti e nord sono tra le parole più importanti della mia vita». Vita intensa, la sua. Visto che prima di farsi prendere dal contemporaneo è stato un celebre esploratore. Come lo possono essere i norvegesi, sempre presi dalle distese infinite, dai ghiacci e dalle basse temperature. Che poi rivelano, al contrario, un alto calore del sangue. E “Walking, movements North of Bolzano” si intitola la mostra che sarà inaugurata oggi alle 19 (apertura dal 12 settembre al 14 febbraio), la quale raccoglie oltre sessanta opere della collezione Kagge, da Vanessa Baird a Nina Beier, da Isa Genzken a Lawrence Weiner. Tutti artisti accomunati da un elemento: starsene sul nord. Ed è per questo che la rassegna coglie un elemento di assoluta novità, vista la scarsa frequentazione che, reciprocamente, hanno questi artisti con i nostri luoghi d’arte. Insomma, una scoperta. “Walking” ci fa mettere in relazione con il gusto del camminare, perché per vedere certe cose occorrerebbe uscire dai soliti circuiti, ma anche con le atmosfere boreali. C’è come un ampliamento delle nostre possibilità di percezione di ciò che accade nel mondo in questa proposta del Museion. Un volo sopra i confini, da Oslo a Bolzano ma non più a sud.

Fermarsi in questo territorio, parzialmente inesplorato dai più, è il senso di quello che Museion ha deciso di fare per inaugurare questa stagione post Covid. «Avremmo potuto includere nella mostra anche opere provenienti da altre parti del mondo - ha spiegato Kagge che è anche curatore di questo periodo dell’istituzione bolzanina -, intendo da altre parti che non si possono raggiungere a piedi. Ma si è scelto di inserire solo artisti che è possibile vedere camminando». Quindi solo da Oslo a Bolzano. Che è sì un tratto ben lungo ma che, teoricamente e avendo le gambe e il cuore di Kagge, è umanamente possibile fare con le sole scarpe. Con “Walking”, inoltre, Museion riprende in mano uno degli elementi più caratterizzanti della sua presenza in queste plaghe: essere una sorta di skipper che ci fa navigare in mari non troppo battuti e che, soprattutto, è in grado di mettere questa provincia un pochino chiusa in relazione con le espressioni più di frontiera dell’arte contemporanea. Arte che Kagge conosce bene, avendo come sua caratteristica quella di voler sempre instaurare relazioni dirette con gli autori. E che offre il senso dello stretto legame tra l'esploratore norvegese e la sua collezione. Che è molto più ampia di quella che si potrà vedere qui ma che offre sicuramente un florilegio esauriente delle correnti artistiche ma anche letterarie del mondo inquieto a nord delle Alpi. Molto a nord.

Ma poi Museion ha voluto mischiare i propri mondi con quelli di Kagge, affiancando a “Walking” anche una speciale sezione dedicata a Raymond Pettibon, americano di Tucson, Arizona, unendo così opere presenti sia nella collezione Kagge che in quella di Museion. Interessati le relazioni con la letteratura, operate soprattutto da Matias Faldbakken, che è anche scrittore e voce tra le più innovative della scrittura nordica, che assembla prodotti industriali modificandone l'essenza e provandone le possibilità alternative. Lo stesso si può dire della tedesca Kristen Pieroth le cui opere di confrontano con la carta stampata, tra installazioni e pagine dipinte. Quindi, tra rottura di convenzioni, fascinazioni nordiche, scritti e dipinti, Museion traccia un nuovo passaggio a Nord. Con una bussola tutta sua.













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