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Con Garibaldi a Bezzecca c’era anche un sudtirolese

La sorpresa grazie al minuzioso lavoro di ricerca sul Corpo Volontario Italiani Si tratta di Francesco Agraiter, 32 anni di Bressanone, inquadrato come soldato



BEZZECCA. «Obbedisco»: una semplice parola capace di cambiare corso alla storia del nascente Regno d’ Italia e posticipare di cinquant'anni l’ annessione del Trentino. È la famosa risposta scritta da Garibaldi 150 anni fa a Bezzecca, in risposta alla richiesta del Re Emanuele II di interrompere l’ azione militare nella valle di Ledro, allora cerniera tra l’ italiana Valle del Chiese e l’ austroungarica zona dell’ Alto Lago di Garda, e di fermare l'avanzata verso Trento.

Ora questa importante pagina della storia d’ Italia è visibile al pubblico nella Mostra allestita nel piccolo Museo Garibaldino di Bezzecca, in Valle di Ledro, nell’ ambito degli eventi commemorativi «Bezzecca150Obbedisco» che vedono come pezzo forte proprio lo scritto inviato il 9 agosto 1866 da Garibaldi in risposta al generale La Marmora che chiedeva all'Eroe dei Due Mondi di rientrare nei confini del Regno.

È la prima volta che i fogli sono visibili al pubblico. Sono arrivati in Trentino dall’Archivio di Stato di Torino. Parallelamente alla mostra e ad altri eventi ospitati anche sul Colle Sacrario di Santo Stefano (dove i Garibaldini vinsero la battaglia del 21 luglio 1866), l’ associazione Araba Fenice, il Museo Garibaldino ed altre realtà culturali del Trentino hanno dato vita al progetto la Mappa Ritrovata, finalizzata a risalire ai nomi e alle provenienze di gran parte dei 43mila soldati del Corpo Volontari Italiani coinvolti nella campagna del Trentino e, in particolare, nella battaglia di Bezzecca.

Uno scontro con epicentro il Colle di S.Stefano, che si affaccia sul lago di Ledro oggi ricercata meta di vacanza internazionale. Dove sorge ossario voluto dell'esercito italiano, gli uomini di Garibaldi sconfissero la guarnigione austriaca aprendo la strada verso la città di Trento, obbiettivo anche del generale Giacomo Medici, storico amico di Garibaldi, che negli stessi giorni a riuscì a risalire la Valsugana sino ad arrivare a Valsorda, alle porte di Trento, alla guida di 10.000 uomini dell’ esercito piemontese. L

a ricerca storica nei 460 faldoni dell’ archivio di Stato di Torino ha portato Donato Riccadonna, Eleonora Pisoni e Luca Scoz a individuare 43.543 nomi che rappresentavano la quasi totalità del Corpo Volontari italiani 1866. Ed è incredibile scoprire che tutte le regioni italiane vi erano rappresentate con 11.112 lombardi, 7.468 emiliani, 6.129 toscani, 1.921 marchigiani, 1.437 piemontesi, 1.275 laziali ma anche 54 sardi, 31 volontari della Basilicata, 27 del Molise e 8 valdostani: tra i seguaci di Garibaldi anche persone delle terre italiane dell'allora impero austroungarico: 3.479 veneti, 421 giuliani, 199 trentini e persino 1 sudtirolese, per la precisione Francesco Agraitor, ma si tratta probabilmente della storpiatura di Agreiter, 32enne brissinese inquadrato come soldato semplice. E di 29 Paesi del Mondo. Tra questi la metà erano studenti di età tra i 18 e 20 anni. Ed anche futuri grandi personaggi della storia italiana quali, ad esempio, lo scrittore Cesare Abba, il futuro presidente del Consiglio dei ministri Benedetto Cairoli e Giovan Battista Pirelli, fondatore nel 1872 dell’ attuale multinazionale: nel 1890 creò il primo pneumatico per bici, nel 1901 il primo pneumatico per autovetture e nel 1909 divenne senatore del Regno d’ Italia.

Ma anche Nepomuceno Bolognini, fondatore della Sat (Società Alpinistica Tridentina) antesignana dell'attuale Cai. Oggi alle ore 9.30 prevista la commemorazione ufficiale con adunata, musica della fanfara “Città dei Mille” di Bergamo, saluti delle autorità (sarà presente Riccardo Nencini, vice ministro delle Infrastutture e dei trasporti). Seguirà rancio alpino e alle 16 momento di riflessione. “L’obbedienza è ancora una virtù? Cittadini, militari e religiosi di fronte al rispetto delle regole”, con interventi di Marcello Farina, Antonio Brusa e Franco Apicella. Ore 18 spettacolo artistico, musicale e teatrale “disOBBEDISCO” del Collettivo Clochart - Regia di Michele Comite - Scene e costumi di Chiara Defant. Il 10 agosto invece a Tiarno di Sotto alle ore 15, ci sarà la rievocazione storica della ritirata dei garibaldini dalla valle di Ledro. Il nutrito programma si completa con un annullo filatelico, numerose visite guidate fino a fine agosto e due mostre sulla linee contrapposte della Prima guerra mondiale.(s.v.)

 













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