incontro con mauro corona 

«Va male, qui l’ignoranza vince sulla cultura»

BADIA. Mauro Corona ha un grande fascino. Ne ha tanti, ma il primo è che lui non si confonde mai con gli altri. Lui è diverso. Scrittori e giornalisti girano su e giù per il Trentino e l’Alto Adige...



BADIA. Mauro Corona ha un grande fascino. Ne ha tanti, ma il primo è che lui non si confonde mai con gli altri. Lui è diverso. Scrittori e giornalisti girano su e giù per il Trentino e l’Alto Adige per presentare i loro libri, lui invece del suo libro non vuole neanche parlare. Lo fa in modo molto superficiale e spiccio, dopo lunghe insistenze. Quindi non parlerà molto del suo nuovo romanzo “Nel muro”, che uscirà in ottobre, negli incontri che terrà giovedì 16 agosto presso la stazione a monte dell’impianto La Crusc a Badia, quando sarà introdotto dal nostro direttore, Alberto Faustini, e il 17 a Ortisei, al Centro Luis Trenker, sempre alle 17,30. Personaggio fuori dalle righe, Mauro Corona, bizzarro e divertente, ospite dei talkshow televisivi e uomo dagli interessi decisamente variegati: fa contemporaneamente, e bene, lo scrittore, lo scultore, lo scalatore. Ha scritto una dozzina di libri, tradotti in diverse lingue e ha vinto dozzine di premi letterari. Dopo lunghe insistenze, ci parla del suo nuovo libro. “L’idea mi è venuta quando un amico, e non dirò chi, nè dove, ha trovato il cadavere di una donna nella intercapedine del muro di una baita. Il protagonista del mio libro ne trova tre, perchè dovevo riempire le pagine. Queste tre donne sono mummificate e sulla loro pelle sono incisi dei segni, quasi lettere di una lingua misteriosa e sconosciuta. Non sono stati fatti con un coltello e non posso però dire con che cosa. L’uomo ci mette 15 anni per decifrare la misteriosa lingua e risolvere il mistero. Lui è un misogino, odia le donne, ascolta i segnali della natura, le sue voci, ha visioni dovute anche all’uso della belladonna. E’ una storia terrificante. Può assomigliare un po’ a “Storia di neve”, ma è più sottile psicologico. E tratta di un tema molto attuale: la violenza sulle donne”.

Ancora una volta la natura è buona e l’uomo è cattivo?

“La natura è bella, l’uomo è cattivo, vive per produrre soldi, pesca dalla natura. E’ ignorante e imbecille”.

Quali sono le cose peggiori che sta facendo l’uomo in questo momento?

“La cosa più terribile sono i mari e i fiumi pieni di plastica e microplastica indistruttibile. E’ tutto inquinato, la neve è inquinata. L’uomo si sta autodistruggendo. Io lo chiamo nichilismo del terzo millennio. Io vivo bene e chi se ne frega degli altri e del futuro, questo pensa l’uomo oggi. E’ nostalgico e patetico, e la natura non gli interessa”.

Chi è che lei proprio non sopporta?

“Quelli che vanno in montagna e non sanno ascoltare le voci della natura. Quelli che urlano e schiamazzano nei boschi. Quelli che urlano e saltano nei laghetti. Quelli a cui interessa solo il calcio. Quelli che non prendono mai in mano un libro. Quelli che quando ti incontrano su un sentiero non salutano. Gli italiani sono i più cafoni. Meglio i tedeschi e i francesi. Manca l’educazione al silenzio”.

Quindi non ci sono molte speranze per il futuro.

“Bisognerebbe insegnare ai bambini fin da piccoli il rispetto e l’amore per la natura. Dargli gli strumenti per decifrare le sue voci. Farli parlare con guardie forestali, esperti”.

Tutta l’Italia è messa così male?

“Più o meno. Da voi sono stati spostati i confini dell’Unesco per fare un impianto di risalita. Un’altra cosa che manca anche da voi, è il rapporto tra villeggiante e residente. Non c’è dialogo. Il turista serve per essere spennato e basta. Ho poche speranze per il futuro, almeno finchè l’ignoranza vince sulla cultura...” (d.mi.)













Altre notizie

Attualità