Aumentano in Alto Adige gli imprenditori stranieri 

I dati del 2018. Nella nostra provincia sono 7.452 con un incremento del 41,8% in dieci anni In Trentino sono 4.782 e nell’ultimo decennio il loro numero è salito del 13,6 per cento 



Bolzano. In provincia di Bolzano, nel 2018, gli imprenditori immigrati erano 7452, con un aumento del 41,8 per cento negli ultimi dieci anni e un’incidenza dell’8,8 per cento. In Trentino, invece, erano 4782, con un’incidenza del 6,3. Minore è l’incremento rispetto all’Alto Adige, con un aumento del 13,6 per cento, ma, sul decennio, in provincia di Trento, il decremento degli imprenditori italiani ha fatto registrare un -9,2 per cento, otto punti percentuali in più del vicino Alto Adige. Sono i numeri emersi dallo studio della Fondazione Leone Moressa che, su dati Infocamere, fotografa la situazione al 31 dicembre 2018, osservando la presenza di imprenditori nati all’estero e le dinamiche in corso nell’ultimo anno e negli ultimi dieci. Nel 2018, per la prima volta, gli imprenditori immigrati superano quota 700 mila e i cinesi diventano la prima realtà del nostro Paese.

Superata quota 700 mila

Nel 2018 gli imprenditori nati all’estero sono 708.949, con un’incidenza del 9,4 per cento sul totale imprenditori. Negli ultimi dieci anni, appare evidente la differenza tra nati in Italia (-10,5%) e nati all’estero (+41,0%). Tendenza che si conferma, anche se in modo molto meno marcato, nell’ultimo anno; -0,1% per gli italiani, +2,6% per gli stranieri.

La Cina è il primo Paese

Nel 2018 per la prima volta la Cina diventa il primo paese per numero di imprenditori (73.795), superando il Marocco (72.630). Al terzo posto la Romania, con poco meno di 70 mila imprenditori. Gli imprenditori cinesi sono cresciuti del +72,6 per cento negli ultimi 10 anni, ritmo molto più intenso rispetto a quelli marocchini (+42,5%). Nell’ultimo anno, gli imprenditori cinesi continuano ad aumentare (+3,4%), mentre il Marocco è in lieve calo (-0,9%). Negli ultimi anni sono in forte crescita le comunità dell’Asia meridionale: su tutte il Bangladesh (+209,6% dal 2008), ma anche Pakistan (+175,7%) e India (+214,8%). Uno su tre nel Commercio. Esaminando il settore di attività, oltre un terzo degli imprenditori di origine immigrata opera nel Commercio (34,1%). Seguono i Servizi (22,7%) e le Costruzioni (20,9%). Prendendo in considerazione invece l’incidenza degli immigrati per ciascun settore, il comparto in cui la componente straniera ha il peso maggiore è l’edilizia, con il 15,0%. Seguono commercio (13,1%) e Ristorazione (11,7%). Tra gli imprenditori cinesi, circa un terzo opera nel commercio (34,3%). Seguono manifattura (26,8%) e ristorazione (22,6%). Ancora più marcata la concentrazione dei marocchini, di cui il 67,6 per cento opera nel commercio. Gli imprenditori della Romania sono invece specializzati nelle costruzioni (53,4%), così come quelli dell’Albania (63,0%). Quelli del Bangladesh, infine, hanno una forte specializzazione nel commercio (66,5%).

Più incidenza al Centro-Nord

La prima regione per numero di imprenditori stranieri è la Lombardia, con oltre 150 mila unità. In questo caso, la componente immigrata rappresenta l’11,3 per cento dell’imprenditoria complessiva. La seconda regione è il Lazio, con oltre 85 mila imprenditori: qui si registra l’incidenza più alta in assoluto (12,7%). In generale, incidenza più alta nel Centro-Nord. A livello provinciale, in termini assoluti le concentrazioni più importanti di imprenditori immigrati sono nelle grandi città: Milano, Roma, Torino e Napoli.













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