Concessione A22, approvato il rinnovo 

L’emendamento al decreto fiscale è passato in commissione al Senato. La soddisfazione di Kompatscher e Rossi



BOLZANO. Il primo mattone c’è. La Commissione bilancio del Senato ieri ha approvato l’emendamento all’articolo 13 del decreto fiscale che dà il via libera al rinnovo della concessione per l’A22. Nei giorni scorsi l’emendamento aveva ottenuto l’ok della Ragioneria generale dello Stato e del Ministero dell’Economia. Grazie anche al paziente lavoro di tessitura dei senatori Karl Zeller e Vittorio Fravezzi era riuscito anche a passare per le forche caudine delle norme europee che vogliono la gara per la concessione. Infatti la nuova A22 in versione in house gestirà l’autostrada in forza di una convenzione, ovvero un accordo diretto con lo Stato. Al di là delle acrobazie terminologiche, sono stati superati i tanti appetiti economici che miravano a una società che ha un valore della produzione superiore ai 350 milioni l’anno e riesce a distribuire utili per quasi 70 milioni ogni anno nonostante accantoni 40 milioni esentasse per il fondo destinato alla realizzazione della nuova linea ferroviaria del Brennero e del tunnel di base. Una vera e propria fabbrica di soldi che aveva scatenato più di un’ambizione. Per questo i due presidenti Ugo Rossi e Arno Kompatscher nelle scorse settimane erano volati a Roma per chiedere al premier Paolo Gentiloni in primis l’emendamento per l’A22.

«La decisione di fondo sul rinnovo della concessione ad Autobrennero - dice Kompatscher - non è mai stata in discussione in quanto vi era un accordo con il governo e il tutto si muove in linea con le normative europee in materia. Il passaggio di oggi (14 novembre) in commissione bilancio al Senato rende però tutto l’iter più concreta e ne snellisce le procedure di attuazione». Arno Kompatscher parla del rinnovo della concessione A22 come di un «passaggio di fondamentale importanza per la politica autonomista: dopo anni di trattative, la Regione e le due Province riusciranno a guidare la governance dell’asse viario nord-sud, e avranno la possibilità di gestire l’autostrada tenendo conto delle esigenze della popolazione, del mondo economico, ma anche dell’ambiente». Come già concordato con le autorità europee e nazionali, la società in-house avrà infatti la possibilità di agire sulle politiche ambientali e tariffarie, con l’obiettivo di fondo di ridurre il peso del traffico di transito lungo il Brennero, trasferendolo dalla gomma alla rotaia. E a proposito di rotaia, il rinnovo della concessione assicurerà il finanziamento trasversale della costruzione del tunnel di base del Brennero tramite il fondo ferrovia.

Tra le opere che potranno vedere la luce grazie ai fondi messi a disposizione dalla A22, ve ne saranno alcune di importanza prioritaria per il territorio: dall’autostrada viaggiante RoLa all’Interporto, passando per le barriere antirumore e, soprattutto, la circonvallazione di Bolzano. «Non appena la concessione verrà rinnovata in maniera ufficiale - conclude Kompatscher - partiremo anche con una serie di operazioni che dovranno trasformare stazioni di servizio e aree di sosta in un vero e proprio biglietto da visita per il territorio, dando visibilità alla produzione locale».

Anche Rossi ha manifestato grande soddisfazione: «È un risultato straordinario. L’A22 è un’autostrada che ha lo scopo di trasferire il più possibile traffico dalla gomma alla rotaia e poter continuare a gestirla è importante dal punto di vista ambientale, ma anche da quello del lavoro visto che sono previsti 4 miliardi di investimenti sui territori attraversati». Da quasi due anni, da quando nel gennaio 2016 era stata firmata la convenzione a Roma con il ministro Del Rio, non era poi successo niente. I tecnici dei ministeri dell’Economia e delle Infrastrutture avevano posto problemi di carattere tecnico. Poi c’è stato il blitz a Roma e si è arrivati all’emendamento approvato ieri. Se non ci fosse stato, si sarebbe aperto un enorme problema, visto che le elezioni sono alle porte e che una nuova maggioranza avrebbe potuto fare marcia indietro».













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