Doppelmayr: in Vietnam la «3S» più lunga al mondo

La cabinovia copre un tratto di sei chilometri e il dislivello è di 1.410 metri A Lana sono state realizzate le strutture metalliche che sostengono le funi


di Massimiliano Bona


BOLZANO. La Doppelmayr di Lana è riuscita a vincere anche la sua ultima scommessa: ha contribuito, infatti, a realizzare la funivia «3S» più lunga al mondo. L’impianto da record non si trova proprio dietro l’angolo ma sul monte più alto del Vietnam. Nello stabilimento altoatesino sono state realizzate le “scarpe”, ossia le imponenti strutture metalliche che sostengono le funi sui piloni.

Stiamo parlando di una cabinovia trifune di oltre sei chilometri sulla montagna più alta del Vietnam, che con le sue cabine supera un dislivello di oltre 1.400 metri. Proprio grazie a questi numeri, la «3S» “Fansipan Legend” ha battuto due record mondiali. L’impianto è stato inaugurato il 2 febbraio scorso alla presenza di Le Viet Lam, presidente della Sun Group, di Thomas Pichler, amministratore delegato della Doppelmayr e del vice primo ministro del Vietnam. Ai fini della buona riuscita del progetto è stata fondamentale la realizzazione di alcune enormi strutture di linea.

Il Fansipan, con i suoi 3.143 metri, oltre ad essere noto a livello internazionale, è una destinazione significativa anche per la popolazione locale. La salita attraverso il ripido terreno nella giungla è decisamente impegnativa e può richiedere anche diversi giorni di marcia. Sun Group ha deciso pertanto di investire e di puntare sulla modernissima e innovativa cabinovia 3S Doppelmayr-Garaventa che porta i passeggeri fino un pianoro nei pressi della vetta. In questo modo anche gli escursionisti meno esperti possono soddisfare il desiderio di visitare per una volta «Il tetto dell’Indocina».Durante il tragitto di quasi quindici minuti sulla cabinovia lunga 6.326 metri si supera un dislivello di 1.410 metri. La 3S “Fansipan Legend” è quindi attualmente la più lunga funivia trifune che supera il più alto dislivello al mondo. I rappresentanti del «Guinness World Record» hanno confermato e omologato entrambi i record.

Il team Doppelmayr-Garaventa ha collaborato per due anni con le squadre locali, per portare a termine questa grande opera in condizioni meteo proibitive e su terreni spesso impraticabili.

L'ottima collaborazione tra Doppelmayr-Garaventa e il Sun Group è confermata da sei progetti funiviari completati fino ad oggi. Le due società stanno attualmente lavorando su altri due impianti in Vietnam: un’enorme funivia «va e vieni» a Ha Long Bay, e un’altra cabinovia trifune da record sulle isole Hon Thom e Phu Quoc.

Lo stabilimento di Lana. Come per molti altri impianti di questo tipo realizzati nel mondo, anche in questa commessa la sede italiana di Lana ha collaborato in modo sostanziale contribuendo alla buona riuscita del progetto.

Proprio in Alto Adige sono state realizzate infatti le “scarpe”, ossia le imponenti strutture metalliche che sostengono le funi sui piloni. Lo stabilimento in provincia di Bolzano occupa attualmente ben 91 dipendenti e collabora attivamente con le altre sedi mondiali nello sviluppo di soluzioni tecniche e nella produzione di elementi per impianti speciali a livello internazionale.

Le cifre. Il gruppo Doppelmayr-Garaventa è leader mondiale nel mercato funiviario, ha stabilimenti di produzione e rappresentanze in oltre 35 Paesi del mondo e ha realizzato oltre 14.600 impianti in 89 Stati. Il fatturato 2014-2015 ha raggiunto i 794 milioni di euro.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

l’editoriale

L’Alto Adige di oggi e di domani

Il nuovo direttore del quotidiano "Alto Adige" saluta i lettori con questo intervento, oggi pubblicato in prima pagina (foto DLife)


di Mirco Marchiodi
la promessa

Kompatscher: «Adesso basta: stop a case costruite per i turisti» 

L’emergenza abitativa. La risposta del governatore ai sindacati: «Gli alloggi nelle nuove aree convenzionate solo per residenti stabili». I rappresentanti dei lavoratori: «La zona di ponte Roma resti produttiva». Il sindaco: «Bisogna ampliarsi nei centri limitrofi»


antonella mattioli

Attualità