Infortuni sul lavoro, sindacati all’attacco Accuse alla Provincia

I segretari di Cgil, Cisl e Uil: «La giunta vuole indebolire la tutela pubblica della sicurezza e della legalità»


di Maurizio Dallago


BOLZANO. «Ridurre gli infortuni in ambito lavorativo». È la richiesta avanzata da Cgil, Cisl e Uil alla Provincia. L’Alto Adige registra un numero d’infortuni sul lavoro doppio rispetto a quello del Trentino. Nel 2013 in provincia di Bolzano si sono verificati 15.991 infortuni mentre in quella di Trento nello stesso anno 7.773. L’indice di frequenza nella nostra provincia era pari al 65,2 per mille, mentre in quella di Trento del 33,5 per mille, quando l’indice medio nazionale si ferma al 27,0 per mille. Per le ragioni sopra esposte, i sindacati altoatesini da anni chiedono e ribadiscono anche adesso, che è necessario aumentare l’organico degli organi di vigilanza portandolo perlomeno agli standard del Trentino che è una provincia comparabile, da tutti i punti di vista, con la nostra.

«Nel corso degli ultimi anni il numero d’ispezioni è sceso sensibilmente: nel 2010 erano 4.854 mentre nel 2014 erano scese a 4.070. La riduzione di visite ispettive è pari a 824 che in termini percentuali rappresenta un meno 18%. In Trentino sono in servizio 30 ispettori e a Bolzano se ne contano solo 20», sottolineano Alfred Ebner e Agostino Accarino della Cgil, Tila Mair e Michele Buonerba della Cisl e Toni Serafini e Christian Troger della Uil.

«Questi dati dimostrano la gravità della situazione e pertanto non si giustifica l’intenzione manifestata dalla giunta provinciale d’indebolire la tutela pubblica della sicurezza e della legalità nei posti di lavoro. In questo ambito condividiamo il fatto che s’intenda aumentare l’attività di formazione e informazione perché sosteniamo da sempre l’investimento in prevenzione», evidenziano i sindacalisti.

«Ci vediamo costretti a ricordare che l’art. 3, commi 10.11 e 12 del Dpr 474/75 (norma di attuazione allo Statuto) sancisce l’assenza di competenza legislativa da parte della Provincia autonoma di Bolzano. La stessa, in base alla medesima norma, deve svolgere il lavoro di vigilanza e controllo nel rispetto del diritto nazionale. Il Comitato provinciale di coordinamento sicurezza sul lavoro, peraltro mai convocato in questa legislatura, ha il compito di coordinare le politiche di prevenzione anche utilizzando i proventi delle sanzioni. Questi ultimi ammontano a circa 700 mila euro all’anno», così i sindacalisti.

«Dato che anche per la giunta provinciale l’obiettivo è quello di ridurre drasticamente il numero degli infortuni, ribadiamo che la prevenzione, la vigilanza e i controlli, non possono che andare di pari passo», concludono i vertici dei sindacati.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità