Lavoro, l’Alto Adige attrae le persone dal resto d’Italia

In sei anni 35 mila lavoratori in entrata, meno di un terzo quelli in uscita Dopo l’occupazione, ogni anno circa 500 italiani prendono qui la residenza


di Maurizio Dallago


BOLZANO. L’Alto Adige attrae lavoratori dalle altre province d’Italia. Dai dati dell’Osservatorio della Provincia emerge che tra il 2009 e il 2014 il mercato del lavoro altoatesino ha registrato 72mila assunzioni riguardanti circa 35mila lavoratori in entrata residenti in altre province italiane. Sulla base dei dati riferiti agli anni passati, si stima che ogni anno circa 500-600 lavoratori trasferiscano la propria residenza in provincia di Bolzano dopo aver incominciato a lavorarvi. Si tratta quindi di una percentuale che oscilla tra il 20 e il 35% dei neoiscritti alle anagrafi altoatesine nella fascia d'età 20-59 e provenienti da altre regioni italiane.

«Spesso per quanto riguarda i dati del mercato del lavoro provinciale si pongono in rilievo i dati riguardanti i lavoratori stranieri presenti in Alto Adige e si trascurano i dati relativi ai lavoratori provenienti da altre regioni italiane» afferma l'assessora al lavoro, Martha Stocker.

Dai dati raccolti dall'Osservatori del mercato del lavoro e pubblicati nel bollettino "Mercato del lavoro news" emerge quindi che anche in periodi di crisi l'Alto Adige ha conservato un saldo positivo per quanto riguarda il flusso di lavoratori provenienti da altre regioni italiane. Nei sei anni presi in considerazione il mercato del lavoro provinciale ha registrato 72mila assunzioni riguardanti circa 35mila lavoratori in entrata, ovvero occupati in provincia di Bolzano, ma residenti in altre province italiane. In questi sei anni il flusso contrario, che interessa 10.400 lavoratori in uscita (residenti in provincia che hanno lavorato anche solo per un giorno nel resto d'Italia), conta invece 18.900 assunzioni.

Durante il 2014 le persone che hanno lavorato in provincia di Bolzano - pur mantenendo la propria residenza fuori provincia - sono state in media 10.248, di cui 7.160 uomini e 3.088 donne. Sette su dieci provengono da una di queste cinque regioni: Veneto (23%), Trentino (20%), Lombardia (12%), Puglia (9%) ed Emilia-Romagna (6%).

I settori economici che attingono maggiormente alla forza lavoro proveniente da fuori provincia sono il ristorativo-alberghiero, gli «altri servizi», l'edilizia e il commercio. «Nel periodo 2009-2014 la assunzioni in provincia di Bolzano di residenti in altre regioni hanno registrato un aumento del 25%», sottolinea Helmuth Sinn, direttore della Ripartizione lavoro della Provincia.

I comuni altoatesini che sono più frequentemente destinazione di lavoratori residenti in tali province sono Bolzano (con 1.167 persone - circa il 31% del totale), Sesto Pusteria (243) e Corvara (157). Per questi ultimi due comuni il flusso di lavoratori in entrata è notevole anche in rapporto alla popolazione residente. Nello specifico i lavoratori in entrata risultano pari al 12,7% della popolazione di Sesto e all'11,6% di quella di Corvara. Nel 2014, infine, le persone coinvolte sono state 20.143 (15.748 in entrata e 4.395 in uscita), molte delle quali hanno lavorato tuttavia solo per periodi limitati. Tenendo conto della durata dei contratti stipulati da tali persone, il fenomeno assume un’altra dimensione e siscopre così come l’occupazione media annua registrata nel corso del 2014 sia stata pari a 13 534 lavoratori (10 248 in entrata e 3 286 in uscita).













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