Settore edile, in tre anni creati mille posti di lavoro

A fine giugno 2017 gli occupati in edilizia sono tornati a quota 7.800 unità Bernard: «Il recupero dopo la crisi sia nel settore pubblico che privato»



BOLZANO. Le ultime stime del mercato del lavoro lo hanno testimoniato nero su bianco: l’economia edile dell’Alto Adige ha ripreso a funzionare. Dopo le difficoltà congiunturali evidenziate nel 2014 e nel 2015 si è infatti registrata nuovamente una crescita in termini di occupazione. In tre anni si sono recuperati provincia di Bolzano un migliaio di posti di lavoro. E l’artigianato edile è pronto a tornare un forte motore occupazionale

Circa tre anni or sono l’economia edile dell’Alto Adige ha dovuto affrontare il proprio momento più difficile. Da un lato a causa dell’aumento degli oneri e dei requisiti richiesti per le costruzioni pubbliche, dall’altro per colpa delle posizioni pubbliche, dell’incerta situazione normativa, dello stop ai contributi e dei numerosi carichi burocratici che hanno frenato gli incarichi privati. Ora il settore è tornato a garantire valori positivi ed è in crescita.

Gli incarichi sono sempre di più, così come i fatturati sono in costante miglioramento. Lo sviluppo del comparto ha infine portato a diversi effetti positivi sul mercato del lavoro. «Per la prima volta dall’inizio della recessione economica nell’Unione europea, il settore edile è riuscito a far registrare una crescita nei posti di lavoro. - spiega il presidente del Gruppo edilizia di lvh.apa Markus Bernard - L’attività funziona bene a livello locale, tanto in ambito pubblico quanto nel settore privato».

Un miglioramento per il quale si sono rivelati decisivi tre fattori. Nel settore alberghiero si è registrato un ampliamento quantitativo e qualitativo che ha indubbiamente giovato all’artigianato edile. Al contempo si è giunti finalmente al termine di una fase nella quale le incertezze politiche ed economiche avevano portato ad un vero e proprio stallo. Infine le aziende vengono finalmente utilizzate al massimo delle proprie capacità.

In paragone con il giugno 2014, quando il numero degli occupati nel settore era sceso a 6.800 unità, nel medesimo mese del 2017 sono stati registrati mille occupati in più. «Questo dato testimonia ancora una volta quanto l’artigianato sostenga l’occupazione nella nostra terra e quanto sia in grado di formare forza lavoro di livello», aggiunge Bernard.

L’unico problema? La difficoltà di reperire attualmente una forza lavoro competente. «La strada dell’artigianato è attrattiva e coincide con quella che porta all’imprenditorialità ed all’indipendenza. - conclude il presidente del Gruppo edilizia di lvh.apa - Le aziende devono assumere apprendisti e formarli, in quanto questi giovani rappresentano la forza lavoro di domani, quella di cui abbiamo necessariamente bisogno».

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