Ambra legge brano di Steinbeck su lavoro

Da Furore del 1939, "tra poco riavremo la schiavitù"

ROMA


(ANSA) - ROMA, 1 MAG - Ambra, dal palco del Concertone in piazza San Giovanni a Roma, legge un brano tratto da Furore di John Steinbeck del 1939. "Dove c'è lavoro per uno, accorrono in cento. Se quell'uno guadagna trenta centesimi, io mi contento di venticinque. Se quello ne prende venticinque, io lo faccio per venti. No, prendete me, io ho fame, posso farlo per quindici. Io ho bambini, ho bambini che han fame! Io lavoro per niente; per il solo mantenimento. Li vedeste i miei bambini! Pustole in tutto il corpo, deboli che non stanno in piedi. Mi lasciate portar via un po' di frutta, di quella a terra, abbattuta dal vento, e mi date un po' di carne per fare il brodo ai miei bambini, io non chiedo altro. E questo, per taluno, è un bene, perché fa calare le paghe rimanendo invariati i prezzi. I grandi proprietari giubilano, e fanno stampare altre migliaia di volantini di propaganda per attirare altre ondate di straccioni.

E le paghe continuano a calare, e i prezzi restano invariati. Così tra poco riavremo finalmente la schiavitù".













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