No Green pass

Tredici arresti per gli scontri di Roma e Milano, anche i vertici di Forza Nuova

Pd e M5S: sciogliere le formazioni neofasciste. Meloni: “No alla violenza ma non conosco la matrice”



ROMA. Tredici persone sono state arrestate per gli scontri a Roma e a Milano: 12 nella capitale, una nel capoluogo lombardo. Fra loro i leader di Forza Nuova Roberto Fiore e Giuliano Castellino, oltre a Luigi Aronica, fondatore dei Nar, e al leader di 'IoApro' Biagio Passaro.

Una trentina di manifestanti hanno assaltato nella notte il pronto soccorso del Policlinico Umberto I di Roma dove era stato ricoverato uno dei partecipanti alla protesta: sfondata la porta di ingresso, raggiunta anche l'area dedicata ai pazienti più critici. Quattro feriti, un'infermiera è stata colpita con una bottigliata in testa. Il Viminale teme un 'salto di qualità', allarme per le prossime manifestazioni.

Intanto Forza Nuova e gli altri movimenti politici di ispirazione neofascista finiscono nel mirino. Il Pd presenterà una mozione in Parlamento per lo scioglimento delle formazioni che si rifanno apertamente al ventennio. Sì di Giuseppe Conte (M5S) mentre la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni condanna le violenze, ma commenta: "La matrice non la conosco". Il Pd attacca: "Inaccettabile ambiguità. Se non sa riconoscere la matrice, glielo spieghiamo noi". Forza Nuova rilancia: "La rivoluzione popolare non fermerà il suo cammino, con o senza di noi. La giornata di ieri fa da spartiacque tra vecchio e nuovo. Il popolo in lotta ha deciso di alzare il livello dello scontro".

Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini denuncia: "Quella di ieri è una ferita democratica, un atto di offesa alla Costituzione, che ha violentato il mondo del lavoro e i suoi diritti". Folla di politici e rappresentanti delle istituzioni alla sede del sindacato. Anche Silvio Berlusconi ha telefonato a Landini per esprimere solidarietà. 













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