Sanità: uniformare procedure trapianti, convegno in Abruzzo



(ANSA) - L'AQUILA, 23 MAR - Approfondire normativa, organizzazione e protocolli per migliorare e uniformare le procedure da attuare al momento del prelievo d'organi e tessuti dopo il decesso del donatore: è il tema al centro del corso formativo, promosso dal centro regionale per trapianti di L'Aquila, fissato il 26, 27 e e 28 marzo a Montesilvano (Pescara), all'hotel Sea Lion, riservato a medici e infermieri (col ruolo di coordinatori) di Abruzzo e Molise.    È annunciata la partecipazione di 40 coordinatori, tra medici e infermieri di Abruzzo e Molise, che lavorano nei reparti di terapia intensiva degli ospedali delle due regioni.    "Per la delicatezza e l'importanza di tutto ciò che c'è prima, durante e dopo il trapianto di organi e tessuti, la formazione riveste un'importanza cruciale ed è per questo che all'aggiornamento parteciperanno esperti internazionali, tra cui docenti della Fondazione dell'Università di Barcellona che tengono sedute didattiche in tutto il mondo sul modello spagnolo", si legge in una nota della Asl. Durante gli incontri verrà analizzato il processo di donazione e trapianto di organi e tessuti, partendo dalla normativa e dall'organizzazione delle Rete nazionale trapianti, fino ad approfondire protocolli e procedure da attuare al momento del prelievo degli organi.    Particolare attenzione verrà data alla necessità di uniformare lo standard formativo nelle diverse realtà ospedaliere, al fine di perfezionare le modalità operative che richiedono un'applicazione omogenea, rapida e adeguata. Un aspetto che, oltre alla professionalità di chi opera nella specifica filiera sanitaria, riguarda la sicurezza dell'intero iter di donazione e trapianto.    Il corso è stato promosso dalla Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila, in quanto l'ospedale aquilano è sede del centro regionale trapianti di Abruzzo e Molise.    Quest'anno, da gennaio a oggi, al presidio di L'Aquila sono stati effettuati 9 trapianti di rene, di cui uno da vivente. Lo scorso anno, invece, i trapianti di rene sono stati 35 (2 da vivente). A metà febbraio, tra l'altro, c'è stato un ulteriore sviluppo delle tecniche adottate nel trapianto di rene, grazie all'utilizzo, per la prima volta all'ospedale aquilano, del robot chirurgico da Vinci. L'ospedale San Salvatore, centro specializzato nel trapianto di rene, svolge un ruolo molto importante anche per l'organizzazione e il prelievo riguardante gli altri organi (cuore, fegato, polmone) che, dopo essere stati prelevati, vengono trasportati in altri centri italiani per essere trapiantati. (ANSA).   









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