«Con i nuovi un pieno d’entusiasmo» 

Il mercato di Paolo Bravo decisivo per il filotto di risultati utili infilati dai biancorossi, ora quarti in classifica


di Filippo Rosace


BOLZANO. Alto Adige, grandi numeri! Il “nuovo” volto della compagine di mister Paolo Zanetti continua a stupire lo scenario del girone. A lasciare con le mascelle a terra gli addetti ai lavori, non sono solo i sette risultati utili consecutivi, irrobustiti dalle cinque vittorie, o dalle quindici reti realizzate in altrettante gare, a sorprendere maggiormente è il ritrovato entusiasmo che sta permeando l’ambiente biancorosso e lo stanzone di Maso Ronco. E di conseguenza, l’intero ambiente. Tra gli artefici di questo deciso cambio di passo c’è il Ds Paolo Bravo, le cui scelte e decisioni di mercato (sia quelle in uscita che in entrata) si sono rivelate determinanti nell’economia di un gruppo che appare rivitalizzato, sia sotto il profilo contenutistico (gioco) che anche sotto quello psicologico. «Stiamo facendo bene senza ombra di dubbio – dichiara il Ds romagnolo – speriamo che i nuovi arrivati contribuiscano a portare quel miglioramento e quell’entusiasmo che in qualche situazione precedente era apparso po' scemato. Comunque, bisogna anche dire che il campionato vive di momenti, mi spiego: a mio avviso nel girone di andata la squadra ha raccolto meno di quanto meritasse, adesso invece si raccoglie tutto quello che è giusto. Detto questo, non punterei l’indice a quanto espresso nella prima parte del torneo perché, in fondo, si è fatto quello che si è potuto».

La partenza di Offredi e Costantino aveva fatto temere un improvviso indebolimento della squadra. Paure e tensioni scemate dopo aver visto all’opera le new entry, come ad esempio lo statuario Romero che ha firmato due reti, ed il giovane Lunetta che non ha voluto essere da meno imbucandone altrettante nella gabbia del Gubbio. Insomma l’aria è cambiata… ed in meglio!

«L’aria è cambiata, è vero – ammette Bravo – anche se quando si cambiano diverse pedine non è una cosa automatica, perché si rischia che arrivi gente che non abbia entusiasmo. I nostri nuovi, invece, ne hanno dimostrato già tanto in primis nel decidere di puntare su Bolzano, arricchendolo successivamente dall’immediata integrazione con il resto del gruppo. Mi piacerebbe pensare che questi ragazzi possano rappresentare le “impronte” non solo dell’Alto Adige di oggi, ma anche di quello del futuro. A partire da Lunetta? Dipende dal club di appartenenza ed anche da quello che noi, come società, decideremo di mettere sul piatto per trattenere i giocatori bravi sui quali si possa costruire il futuro. Quando i giocatori sono di altre società si è praticamente sotto “schiaffo”. Lunetta l’anno prossimo uscirà dal “minutaggio”, quindi diventa un argomento importante da affrontare e qui bisognerà capire cosa si vorrà fare. Perché saranno le strategie a condizionare le scelte. E queste vanno decise in anticipo».

Strategie che il Ds Bravo ha già cominciato a delineare, seguendo, sin dal suo arrivo, la filosofia della qualità in prospettiva. «Sono passi che sto facendo assieme alla società, ovvero puntando a comporre la squadra più forte con quello che si ha a disposizione. Sono consapevole che adesso ci sono delle squadre che possono mettere di più sul piatto, ma a me questo non fa paura. Quello che fa paura è quando non si dice quello che siamo: perché bisogna essere consapevoli di quello che si è, questo non vuol dire che con un budget minore di altri non si possa fare un campionato alla grande». Obiettivi? «La mia sensazione è che adesso la squadra abbia acquisito maturità ed ambizione, che sono due componenti importanti. Così al completo si potrà battagliare sino alla fine per le prime sette-otto posizioni. Traguardo stretto? Ripeto: devo paragonare la nostra squadra a quello che hanno le altre. Sono convinto che comunque si possa fare molto bene».

Per far bene è necessario il concorso di diverse componenti che vanno dalla squadra alle strutture. «Per giocare bene a calcio c’è bisogno di tre cose: la squadra, il pallone ed il campo – conclude Paolo Bravo -. Squadra e pallone li abbiamo, il campo ancora no. Capisco che la situazione climatica non agevola e crea delle criticità. Adesso però c’è il progetto dello stadio nuovo e sicuramente questa situazione sarà ottimizzata. È logico che bisognerà capire quanto tempo sarà necessario per realizzare tutto, ed in questo periodo l’attuale struttura dovrà essere curata e gestita nel migliore dei modi. In questo momento, ma non è un alibi, il fondo del terreno del Druso ci toglie qualcosa invece di darcela. Su questo argomento, comunque, sono fiducioso perché l’attenzione dell’assessore Gennaccaro è stata sempre costante, e ritengo che lo sarà anche in futuro».













Altre notizie

Attualità