«Fiducia per Ireland  ora penso al pubblico» 

Hc Bolzano. Dieter Knoll è fiducioso di poter allestire un buon team e confermare il coach «Ora la cosa più importante è capire come ripartire e gestire gli accessi spettatori al Palaonda»


MARCO MARANGONI


Bolzano. «Gran parte dei giocatori vuole ritornare a Bolzano con l’obiettivo di portare a termine quella missione che stavano compiendo la scorsa stagione improvvisamente interrotta causa il coronavirus. Con l’allenatore Ireland parlerò ancora nei prossimi giorni, la speranza è di confermarlo». Dieter Knoll è pronto, sta già apparecchiando la tavola per far gustare al sempre più vasto popolo biancorosso una nuova stagione di emozioni.

La prima portata sarà servita venerdì 25 settembre con l’overture della neonata Ice Hockey League che un tempo non così tanto lontano si chiamava Ebel.

Knoll, CEO dell’Hockey Club Bolzano, l’uomo che ha riacceso la scintilla (ora vero e proprio fuoco) per la passione dell’hockey nel capoluogo altoatesino, è pronto a sottoscrivere i contratti con i giocatori. Piatto forte della settimana di Ferragosto sarà l’incontro con il presidente provinciale Arno Kompatscher. Nel menù dell’incontro tra i due grandi intenditori di hockey saranno definiti alcuni dettagli, in primis il nodo spettatori. Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, in mezzo al fuoco incrociato in casa Movimento 5 Stelle in merito alla riforma dello sport che rischia anche di mandare a carte quarantotto l’eccellente rapporto Coni-CIO, ha detto che da settembre saranno riaperti gli stadi ma con massimo 200 spettatori in strutture coperte.

Dottor Knoll, il governo austriaco nella persona del ministro della Sanità Rudolf Anschober ha dato molte garanzie alla Ice Hockey League. Potrà attingere eventualmente anche il Bolzano?

«No perché riguarda solo i club austriaci. In un incontro con il presidente della Ice, Jochen Pildner-Steinburg, il general manager, Christian Feichtinger e il general manager del Vienna, Franz Kalla (rappresentanza delle società), il ministro Anschober ha rassicurato le società. In un primo momento gli spettatori consentiti saranno il 50 per cento della capienza dello stadio. Secondo punto, se le società non dovessero raggiungere gli incassi ottenuti nel corso della scorsa regular season, lo Stato verserà nello loro casse la differenza. Terzo punto, se ci sarà una seconda ondata, quindi partite senza pubblico o addirittura cessazione anticipata del campionato, lo Stato elargirà un contributo».

Il Palaonda assieme a quello dei Vienna Capitals è lo stadio con maggior capienza della lega, non crede che occupare sin da subito la metà dei posti sarà già un ottimo risultato? L’Hockey Club Bolzano sta lavorando molto bene per approntare tutte le misure necessarie per accogliere i suoi tifosi.

«Certo, e anche il sopralluogo con Seab e Azienda sanitaria è stato positivo. All’ingresso ci sarà la misurazione della febbre, quattro entrate per i vari settori e il nostro input sarà quello di venire allo stadio con la mascherina. In Austria si sta cercando di lavorare al concetto ‘Besuchergruppe’ per poter sfruttare qualche posto in più».

In pratica in cosa consisterebbe?

«Sarebbero persone che fanno parte di una ristretta cerchia e quindi potrebbe non essere obbligatoria la distanza minima di un metro. Ad esempio, componenti dello stesso nucleo familiare che vivono assieme, oppure colleghi di lavoro che trascorrono gran parte della giornata assieme e poi vanno a casa. Noi effettivamente abbiamo tanti abbonati che potrebbero essere inglobati nella ‘Besuchergruppe’. Agevoleremo il più possibile l’acquisto dei biglietti online al fine di evitare code all’ingresso. Attueremo la prevendita già il giorno prima e la sera della partita apriremo solo un botteghino».















Altre notizie

Attualità