I “centauri” sono tornati a rombare 

La ripartenza dello sport/Motociclismo. Ripresi da due settimane gli allenamenti in pista, con protocolli da rispettare per atleti e strutture I comitati regionali al lavoro per i calendari dell’attività agonistica. A livello locale partirà a breve il campionato provinciale di mototurismo


Paolo Gaiardelli


Bolzano. «Il desiderio di riaccendere i motori era talmente forte, che, non appena gli impianti sono stati aperti, c’è stata una vera e propria caccia alla prenotazione: le disponibilità sono andate esaurite nell’arco di una giornata e ancora per tutta la prossima settimana si registra il tutto esaurito». È Marco Bolzonello, presidente del comitato provinciale della Federazione Motociclsitica Italiana, a fotografare la situazione del movimento altoatesino, dopo un lockdown che ha sì frenato le due ruote, ma non il desiderio di salire in sella. «Proprio in questi ultimi mesi ho percepito la grande passione che c’è dietro al motociclismo - commenta Bolzonello -; nonostante non si potesse andare in pista, i tesseramenti e le richieste di licenze sono stati continui, così come le mail per avere informazioni».

Casco e guanti ci sono già

Da due settimane l’attività sportiva ha riaperto ufficialmente i battenti. Recepiti dagli impianti del territorio i protocolli prodotti a livello nazionale, ecco che gli atleti delle varie discipline sono tornati a rombare. «Per quanto riguarda le precauzioni, l’attenzione maggiore va posta sul prima e sul dopo, considerando che, durante la sessione, c’è un casco, ci sono dei guanti, e si parla sempre di uno sport individuale che si pratica all’aperto - analizza il numero uno del comitato -. Per raggiungere la pista, gli atleti maggiorenni devono farlo autonomamente, guidando loro di fatto il furgone, mentre i minorenni possono avere un accompagnatore. La prenotazione presso la struttura è obbligatoria per non creare affollamenti, mentre la mascherina va indossata ogni volta che non si toglie il casco. Per quanto riguarda il paddock, anche qui ci sono alcune limitazioni, legate agli spazi, così come vige l’osservanza di mantenere determinate distanze. Bar e docce negli impianti sono chiusi ed i servizi igienici devono essere costantemente sanificati».

Risposta ottima, ma ancora punti di domanda sul calendario

Tutte le componenti hanno dato feedback più che soddisfacenti, con le strutture immediatamente pronte ad accogliere ed i piloti disponibili anche a lunghe trasferte per assaporare nuovamente l’adrenalina delle due ruote. «Per quanto riguarda il Motocross - spiega il presidente della Fmi di Bolzano - siamo legati a Trento, visto la pista altoatesina si trova al Safety Park, e quindi in un contesto privato. Ciononostante i primi ad approfittare della possibilità di allenarsi ad Arco e Storo sono stati i tesserati della nostra provincia. Per il Trial abbiamo due piccoli centri ad Aldino e Monguelfo, e anche qui ci si allena in totale sicurezza». Se da una parte i motori girano al massimo, dal punto di vista delle date che caratterizzeranno la stagione ci sono ancora dei nodi da sciogliere. «Abbiamo avuto diverse riunioni in videoconferenza con la Federazione - così Bolzonello -. Fino a luglio sarà difficile che si possa competere e ci sono anche molti dubbi legati alle disponibilità dei singoli comuni nell’accettare le manifestazioni. Siamo comunque al lavoro per allestire i calendari e c’è la volontà, da parte di tutti i comitati, di poter garantire i campionati regionali».

L’iniziativa

La Fmi dell’Alto Adige non si è dimenticata infine del mototurismo, che avrà una competizione tutta sua, studiata per conciliare la passione dei centauri ed i protocolli di sicurezza. «Partiamo presto - assicura Bolzonello -, non appena sarà consentito lo spostamento tra le Regioni. Abbiamo concepito un campionato provinciale del tutto particolare, scegliendo 50 luoghi significativi e caratteristici, non solo nei dintorni di Bolzano, ma anche in Trentino, in Veneto e in Friuli, che i partecipanti alla manifestazione potranno raggiungere in maniera individuale, nel giorno della settimana che preferiscono, certificando il loro passaggio con una fotografia. In autunno stileremo poi una classifica, in base ai chilometri percorsi e alla difficoltà della strada. C’è molto interesse anche in questo settore, come ne abbiamo riscontrato nei confronti delle moto d’epoca: in tanti hanno approfittato del blocco per aggiustarle e dato anche lavoro alle officine. Diciamo che la crisi la dobbiamo ancora vedere. Il nostro è uno sport costoso e ripercussioni ce ne saranno, ma guardiamo al futuro con ottimismo».

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