Il Giro delle foglie morte salirà fino a Campiglio 

Ciclismo. Presentata la versione autunnale della Corsa Rosa: l’arrivo in Trentino il 21 ottobre Il giorno dopo partenza da Pinzolo per la durissima tappa dei Laghi di Cancano con lo Stelvio


LUCA FRANCHINI


Sette arrivi in salita, con l’attesa tappa trentina che si concluderà a Madonna di Campiglio. Tre cronometro individuali (per un totale di 64,7 chilometri), sei frazioni per velocisti e altre sei di media difficoltà. Ieri sono stati tolti ufficialmente i veli al Giro d’Italia numero 103, proposto nell’inedita veste autunnale dal 3 al 25 ottobre, con partenza dalla Sicilia e arrivo a Milano, teatro della prova contro il tempo che incoronerà il vincitore dell’edizione 2020. I chilometri da percorrere nelle tre settimane di corsa saranno 3496,8.

Per gli appassionati regionali la data da segnare sul calendario è quella di mercoledì 21 ottobre, quando la carovana prenderà il via da Bassano del Grappa e arriverà all’ombra delle Dolomiti di Brenta, non prima di aver affrontato l’ascesa del Monte Bondone.

La tappa trentina

I corridori risaliranno brevemente la Valdastico e arriveranno in Trentino dopo aver affrontato la prima salita di giornata, quella di Forcella Valbona. Passati da Passo Coe e Folgaria, scenderanno fino a Calliano, per poi salire verso le Viote da Aldeno (20 chilometri al 6,8% di pendenza media). Sarà il preludio al gran finale, che proporrà l’ascesa del Passo Durone (affrontato da Ponte Arche), l’attraversamento della Val Rendena e la scalata conclusiva verso Madonna di Campiglio: 12,5 chilometri con pendenze costanti, quasi sempre attorno al 6,5%. La strada spianerà nei due chilometri finali, quelli che porteranno fin sotto lo striscione d’arrivo.

La partenza da Pinzolo

Il giorno seguente, giovedì 22 ottobre, l’appuntamento è a Pinzolo, da dove scatterà l’altrettanto impegnativa frazione (203 chilometri e ben 5400 metri di dislivello) con arrivo ai Laghi di Cancano. I corridori, in avvio, affronteranno nuovamente la salita di Campiglio, questa volta spingendosi fino a Campo Carlo Magno, per poi scendere verso Dimaro e attraversare la Val di Sole. Seguirà la salita di Passo Castrin, a precedere la scalata alla Cima Coppi del Giro 2020 (il Passo dello Stelvio con i suoi 2758 metri) e l’ultima fatica verticale verso il traguardo.

Grande partenza siciliana

Lo start della Corsa Rosa – che originariamente sarebbe dovuta scattare dall’Ungheria - verrà dato in Sicilia, sede di ben quattro tappe. La prima sarà una crono di 15 chilometri, da Monreale a Palermo, seguita da un arrivo adatto ai finisseur (ad Agrigento) e dal primo arrivo in quota, sull’Etna, dove l’osservato speciale sarà il campione di casa Vincenzo Nibali. Rispetto al primo disegno del percorso, le novità - già annunciate - sono quelle degli arrivi a Matera (sesta frazione) e a Roccaraso (traguardo in salita della decima tappa). La seconda settimana si chiuderà con la crono di 34,1 chilometri da Conegliano a Valdobbiadene (sabato 17 ottobre) e con l’arrivo in salita di Piancavallo, seguito dall’ultima giornata di riposo, preludio di una terza settimana decisamente tosta, aperta dalla Udine-San Daniele del Friuli. Poi le tappe di Campiglio e dei Laghi di Cancano, la Morbegno-Asti per velocisti, il “tappone” Alba-Sestriere e la cronometro da Cernusco sul Naviglio a Milano.

Il rebus del pubblico

Il direttore del Giro d’Italia Mauro Vegni si augura di poter aprire le porte al pubblico e ha annunciato di aver sottoposto ai ministeri di Sport e Salute un protocollo per permettere ai tifosi di raccogliersi almeno nelle aree di partenza e arrivo.

«Ovviamente su una tappa di 200 chilometri – ha dichiarato Vegni - non è possibile gestire il pubblico in strada, ma siamo pronti a farlo per le aree di partenza e arrivo con un nostro protocollo: misurazione della temperatura, distanziamento sociale, mascherine, gel, contingentamento in base agli spazi. Attendiamo l'ultima parola del governo, ma non mi aspetto le porte chiuse come sta accadendo negli stadi per il calcio».

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