Hockey

Il ritorno a casa di Tom Pokel

Parla il nuovo coach dell’Hockey Bolzano. La società intanto è ancora alle prese con il debito per il Palaonda


di Michele Bolognini


BOLZANO. «Sono felice di essere tornato a casa». Le prime parole di coach Tom Pokel da nuovo condottiero dell'armata biancorossa suonano come una vera e propria dichiarazione d'amore. E non è un caso, dunque, che sui social network sia tutto un fiorire di like e condivisioni, a dimostrazione che l'ormai leggendario successo in EBEL targato 2014 è ancora vivissimo nei ricordi dei tifosi, i quali non hanno mai fatto mistero di avere un feeling speciale con il 47enne di Green Bay.

L'attesa, ora, è per il ritorno sul ghiaccio, teoricamente in programma già il 20 agosto, ma soprattutto per la formazione di una squadra che attualmente è in alto mare. Dietro le quinte, però, ci sono da registrare le dichiarazioni rilasciate a Rai Südtirol da Rupert Rosanelli, presidente di SEAB, la municipalizzata che gestisce il Palaonda. Dalle sue affermazioni emerge il “vero” contenuto delle estenuanti trattative portate avanti nelle ultime settimane tra HCB e Comune.

«La società biancorossa ha un debito nei confronti di SEAB che si aggira attorno ai 140mila euro – ha spiegato Rosanelli – ed è stato elaborato un programma di rientro spalmato su 4 anni. Attendiamo entro la fine di agosto le garanzie bancarie da parte dell'Hockey Club Bolzano, che rappresenta un pezzo importante della città dal punto di vista sportivo e sociale, ma dal quale ci attendiamo un comportamento più professionale».

Il ritorno del “figliol prodigo” Tom Pokel dopo la sfortunata esperienza di Vienna, dunque, sembra rappresentare il tentativo di dare un'immagine migliore ad una causa biancorossa piuttosto sbiadita, anche se non bisogna dimenticare i limiti dimostrati dalla struttura di via Galvani, che nonostante abbia poco più di 20 anni di vita risulta molto meno “moderna” della stragrande maggioranza degli stadi austriaci, e non solo. Tornando al ghiaccio, Pokel ha fatto il suo esordio ufficiale da coach del Bolzano nella mattinata di ieri, partecipando assieme ad Anton Bernard e Marco Insam al Media-Day organizzato dalla Erste Bank Eishockey Liga a Salisburgo. «Bolzano mi è mancata – racconta il tecnico statunitense – e sono veramente felice di tornare in quella che considero la mia seconda casa».

«La prima cosa che vorrei – prosegue Pokel – è confermare il blocco di giocatori locali, che sono poi il cuore della squadra. Anche Zisser? Certo: so che in molti parlano di un suo possibile ritiro, ma io lo vorrei ancora sul ghiaccio. Poi toccherà agli stranieri». La prima conferma dovrebbe essere quella del portiere Jaroslav Hübl, potrebbe restare anche Sean McMonagle, mentre per il resto Pokel parla di «una squadra senza stelle, come quella di due anni fa, costruita con un occhio al bilancio».

Infine, l'ultimo messaggio del coach biancorosso, che è rivolto ai tifosi: «Non vedo l'ora di rivivere l'emozione di entrare al Palaonda – spiega – e di sentire l'entusiasmo e il calore del nostro pubblico, soprattutto dei ragazzi della Curva. Due anni fa ci hanno aiutato tantissimo, ma è bene non farsi illusioni e restare con i piedi per terra: le aspettative non devono essere troppo alte, e comunque vanno valutate solo una volta che la squadra sarà pronta e al completo». Tanto per cambiare, Bolzano parte in enorme ritardo rispetto a tutta la concorrenza, ma lo stesso accadde anche due stagioni fa, e i tifosi biancorossi si ricordano benissimo come andò a finire. Sognare, in fondo, non costa nulla.
 













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