Il Tour de Ski al via dalla Svizzera 

Prima gara il 28 dicembre. Sarà l’unica tappa non italiana del lotto, con il proseguo affidato alla magia del Capodanno di Dobbiaco  La conclusione sulla Final Climb dell’Alpe Cermis in val di Fiemme. Il 31 dicembre la 10 chilometri e la 15 chilometri maschili



Bolzano. Entusiasmante, avvincente, unico, gli aggettivi si sprecano per il Tour de Ski, la serie di eventi più seguita del calendario di Coppa del Mondo, proprio perché pone i fondisti a confronto con la massima espressione della fatica, in una sequenza di tappe ravvicinate da urlo.

Il via lo darà la Svizzera (28 dicembre), ma sarà l’unica tappa non italiana del lotto, con il proseguo affidato al Capodanno dobbiachese e con la conclusione sulla Final Climb dell’Alpe Cermis, in Val di Fiemme. Nel dettaglio della tappa altoatesina, il 31 dicembre ci saranno la 10 km femminile e la 15 km maschile individual in tecnica libera, e il 1° gennaio gli atleti si cimenteranno lungo le stesse distanze ma in tecnica classica ad inseguimento, senza dimenticare il Tour de Kids che avvicina i giovani alla neve e alle piste dei campioni.

La neve artificiale darà il tocco d’eccellenza ad un tracciato che già abbonda di coltre bianca. Il comitato dobbiachese venne incensato di lodi nella passata stagione, e ora i punti FIS potrebbero balzare alle stelle, con anche 100 studenti della scuola alberghiera di Brunico a fare pratica gestendo l’area FIS e VIP.

I volontari faranno da collante e poi ci si godrà un format ad inseguimento che sarà tutto da seguire. In questa stagione non ci saranno eventi maggiori quali mondiali o olimpiadi, per giunta gli occhi saranno tutti puntati sulla corsa a tappe dello sci di fondo ispirata a quella ciclistica transalpina.

Gli atleti la bramano, alcuni invece evitano il Tour de Ski per concentrarsi sulla Coppa del Mondo, di certo vincerlo significherebbe per molti “salvare la stagione”. Ecco così che la pretattica la fa da padrona, con qualcuno che si è già ‘rifugiato’ a Dobbiaco per conoscere tutti i segreti della pista realizzata dal comitato presieduto da Gerti Taschler. Un teatro di gara pronto da tempo, con la prima giornata che vedrà impegnati i fondisti sulla pista Nathalie, e la seconda con due anelli alternativi che faranno sfilare i campionissimi più volte al cospetto del pubblico della Nordic Arena, permettendo agli spettatori di godersi al meglio ogni fase della contesa. Nel mezzo una grande festa, con delle baite allestite per l’occasione nei pressi della pista per festeggiare al meglio un Capodanno inusuale, a tutto… sci di fondo.

Il candidato numero 1 alla vittoria è, manco a dirlo, Johannes Høsflot Klaebo, il cui palmarès nonostante la giovane età (è un classe 1996), vanta già tre ori olimpici. Come se non bastasse la vittoria al Tour de Ski dell’anno scorso, il norvegese continua a dominare la Coppa del Mondo, e gli occhi saranno tutti puntati su di lui. Ora si sta prendendo una pausa dalle competizioni, proprio per prepararsi a vincere per la seconda stagione consecutiva il Tour de Ski, impresa che sembrava impossibile ma del tutto alla portata del giovane fenomeno di Trondheim. Tra gli uomini ci sarà il ritorno dell’ex rivale di Petter Northug, Calle Halfvarsson, con l’aggiunta di Johan Häggström, Oskar Svensson, Jens Burman, Karl-Johan Westberg, Björn Sandström e Axel Ekström, mentre tra le donne della nazionale svedese sono convocate Charlotte Kalla, Stina Nilsson che un paio di stagioni orsono fu in lotta per vincere il tour, Jonna Sundling, Maja Dahlqvist, Moa Lundgren, Emma Ribom ed Elina Rönnlund. Il barbuto Martin Johnsrud Sundby probabilmente non ci sarà, per preservare le energie e concentrarsi su tappe più lunghe ed affini alle sue caratteristiche, mentre papabili outsider sono i russi, da Sergej Ustiugov che già lo vinse, ad Aleksandr Aleksandrovič Bol'šunov, competitivo in ogni gara ma il bersaglio grosso sembra sempre sfuggirgli, con molti a fare affidamento sul Tour de Ski per soffiare il trono a dottor Klaebo, nella speranza di tramutarsi in Mr. Hyde e di fare i “guastafeste” della situazione. Una trama migliore la potrebbe scrivere solo Robert Louis Stevenson, nel frattempo godiamoci l’attesa…

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