La difficile scelta di Molin «Ora ritroviamo fiducia» 

Basket. Il nuovo head coach dell’Aquila, ex secondo dell’esonerato Brienza, si presenta ai media «Ho sofferto per come è andata e non era scontato dire sì, ma so che la squadra può dare di più»


Federico Casna


Trento. Dopo un po’ di fisiologico trambusto, conseguente al cambio di allenatore e alla fitta serie di impegni ravvicinati, in casa Dolomiti Energia si è deciso di fare il punto della situazione sul recente avvicendamento in panchina. Un’occasione per fare chiarezza sulle motivazioni che hanno portato alla decisione di esonerare Nicola Brienza, ma anche e soprattutto un modo per far incontrare il nuovo head coach Emanuele Molin con i media locali: «Auguriamo buon lavoro a Lele, una persona che conosce bene i valori e la storia del club. Siamo consapevoli che quanto accaduto domenica sera è qualcosa di cui dobbiamo sentirci tutti responsabili. È evidente però che le circostanze avessero minato la nostra fiducia nella possibilità di uscire dal periodo negativo», ha spiegato l’Assistente General Manager Rudy Gaddo.

La scelta di lasciare il ruolo di assistente allenatore per prendere il comando della nave non è stata scontata per Molin - che ricopriva questo ruolo sin dal 2016 con Buscaglia - ma il senso di responsabilità verso la squadra ha fatto la differenza: «Per come ho sempre vissuto il mio ruolo è evidente che mi senta responsabile per come è andata. Ho sofferto la situazione e ho dovuto prendermi una notte di tempo per pensare se accettare di sostituire Nicola, che è un amico e che ha condiviso con me tutte le scelte. Ho accettato perché penso che la squadra possa essere meglio di quanto abbia dimostrato, ma soprattutto perché sono circondato da tante persone nel club che sono componente attiva nel cercare di cambiare le cose. Se resterò head coach anche dopo la fine del campionato? È troppo presto per dirlo. Fino ad ora ho fatto l’assistente allenatore soprattutto per scelta e, onestamente, avrei preferito non dovermi trovare in questa situazione», ha commentato Molin. Le criticità che si sono evidenziate in questi mesi sono di diversa natura, sia tecnica che caratteriale: «Il primo lavoro che va fatto deve essere finalizzato a ritrovare la fiducia nelle nostre qualità. Penso poi che uno dei problemi più evidenti sia che la squadra cerchi da uscire individualmente dalle difficoltà. L’obiettivo deve essere quello di arrivare ad una coesione che ci permetta di rendere al meglio sia nei minuti finali di gioco», ha aggiunto il tecnico bianconero. Se è vero che l’avventura dell’allenatore veneziano è appena cominciata, già nella prima uscita stagionale si è potuto scorgere qualche indizio della prossima Dolomiti Energia targata Molin: «L’ampio coinvolgimento di Ladurner e Mezzanotte non è assolutamente un caso e avranno tanto spazio anche in futuro. Penso infatti che loro siano delle ottime alternative a Maye e Williams e che potranno darci una mano. Pascolo? Avrà un ruolo fondamentale per la crescita di Mezzanotte: un giocatore del suo status e della sua esperienza è capace di incidere nella partita anche con qualche minuto in meno a disposizione».













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