La Hero e i suoi primi dieci anni 

L’intervento. L’ideatore e presidente della competizione che abbraccia il Gruppo del Sella, Gerharz Vanzi, racconta l’evoluzione: dalla  prima edizione del 2010 con “appena” 500 partecipanti all’esplosione, con il campionato mondiale del 2015 e il futuro della Hero World Series


gerhard vanzi


L’idea nasce in sella ad una mountain bike alla scoperta delle Dolomiti. Fin dall’inizio avevo in testa un evento spettacolare, mi resi però subito conto che spettacolarizzare un marathon non sarebbe stato facile. Si trattava quindi di provare un concept innovativo e totalmente nuovo rispetto alle tradizionali gare. Scelsi le migliori persone per ciascun ruolo nell’organizzazione con l’obiettivo di portare l’evento ad un’eccellenza nel panorama internazionale della mountain bike. Fin dall’inizio l’entusiasmo fu grande, in quanto si partiva da zero, il movimento delle mountain bike non esisteva praticamente ancora in Val Gardena. Siamo partiti alla prima edizione nel 2010 con molta prudenza con il limite di 500 iscritti, non sapendo cosa ci aspettasse esattamente.

La prima edizione fu già un gran successo che ci indusse ad aumentare il limite di partecipanti a 1.500, passando da gara regionale a gara Fci Nazionale. Già dall’edizione 2011 provammo la diretta streaming sul sito internet della Hero e fu un gran successo. Le immagini spettacolari delle Dolomiti in diretta, la caduta di Mirko Celestino poco prima dell’arrivo, che poi vinse la Hero 2011, fu il primo passo verso il grande schermo. Il pubblico all’arrivo in quell’istante rimase impietrito, ci fu un silenzio tombale.

Nel 2012 aumentammo di 500 partecipanti per arrivare al limite di 2012. Il video spot del 2012 vinse un’importante premio al Film Festival di Pechino, la prova che la comunicazione della Hero non era destinata solo al settore ciclistico, ma stava per conquistare in modo trasversale il grande pubblico. Così anche il documentario Heroes nel 2013 conquistò le sale del Film Festival di Trento e venne diffuso sulle reti televisive nazionali. Questo provocò un vero assalto alle iscrizioni dell’edizione 2013 con limite di 3.013 iscritti, che provocò il crollo del portale delle iscrizioni di Datasport. Le iscrizioni si chiusero in sole due ore. Visto il grande interesse per la HERO azzardammo nel 2014 il limite di 4.014 partecipanti. Ci siamo però resi conto che con 4.000 concorrenti il limite fisiologico della Hero era stato raggiunto, di più non ce ne stavano sui percorsi stretti. Ha prevalso la ragione per garantire la sicurezza e la qualità di un evento che trovava sempre più apprezzamento oltre i confini europei.

La consacrazione arrivò nel 2015 con il campionato del mondo UCI, evento gigantesco con una settimana di gare, musica, spettacoli che portò la Hero nell’olimpo della mountain bike internazionale. Nel 2016 ci rendemmo conto che con la disputa del campionato del mondo l’apice agonistico era raggiunto, oltre non si poteva arrivare. Divenne necessario riflettere seriamente se continuare e, se sì, con quali obiettivi. La strada non poteva essere quella di una maggiore internazionalizzazione dell’evento, che significava però aumentare ulteriormente l’appeal dell’evento per attirare i biker da tutto il mondo. Iniziai le trasferte in terre lontane ad esplorare nuovi mercati, presentando la Hero alle autorità in Cina, a Dubai e nel Qatar, Paesi ancora inesplorati e dove il movimento ciclistico era appena agli inizi, con la consapevolezza che la Hero potesse accompagnare la crescita del movimento. Le reazioni furono sempre positive, mi diedero coraggio a tessere un’importante rete di relazioni a livello internazionale.

Nel frattempo la Hero 2017 diventò Hero Bike Festival con tre giorni di spettacoli che facevano immergere le persone in un’atmosfera di energia e adrenalina. La formula ebbe grande successo da essere migliorato e perfezionato negli anni 2018 e 2019.

L’anno 2019 è il decimo di questa affascinane avventura, che non ha solo fatto conoscere le Dolomiti come un territorio fantastico per andare in mountain bike, ma ha fatto nascere tante nuove relazioni e amicizie e portato al superamento dei propri orizzonti. E così nel 2020 si concretizzerà la Hero World Series, un nuovo circuito di gare di mountain bike internazionali che si disputeranno in altri luoghi della terra dall’irresistibile attrazione, dove i biker potranno sfidare gli innovativi tracciati del deserto di Dubai per spingersi fino alla lussureggiante natura della Thailandia. Un’occasione per porsi nuovi obiettivi alla scoperta di nuove culture a bordo della propria mountain bike.

Proprio come questa storia che ebbe inizio 10 anni fa alla scoperta delle Dolomiti.

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