«Noi belli e pure concreti La vetta? Un bel premio» 

L’intervista a mister Vecchi. L’allenatore si gode il nuovo successo e elogia l’intero gruppo «Quando si è convocati e ci si giocano le opportunità nel modo giusto, tutto funziona al meglio»



Bolzano. Da zona arancione a zona arancione, con tre punti nel trolley. Il pullman del Südtirol ha già intrapreso il viaggio di ritorno, lasciando alle spalle i nuvoloni carichi di pioggia ed i sospiri dell’Arezzo schiantato dalle quattro reti biancorosse. Nel trolley di mister Vecchi ci sono i tre punti conquistati contro una squadra messa in ginocchio già dopo centoventi secondi.

«Quando le partite si mettono così diventano più facili - è l’esordio del tecnico biancorosso -, anche se c’è stato il rischio che loro potessero riaprire la partita sul due a zero, ma noi siamo stati bravi a concedere pochissimo ed essere sempre comunque pericolosi. Il gol a freddo ci ha dato la possibilità di indirizzare la gara ma le partite non finiscono certo lì dopo la prima rete. Siamo stati bravi a fare il secondo gol e gestire al meglio il resto del confronto, rischiando anche poco. Quando vai in vantaggio per uno a zero e con quell’atteggiamento espresso oggi (ieri per chi legge) ci sono tante possibilità di vincere…e così è stato».

Il Südtirol si è imposto contro una squadra che veleggia nelle parti basse della classifica, sfatando il tabù delle difficoltà incontrate con le squadre di bassa classifica come ad esempio quelle emerse contro il Fano.

«C’è da dire che a Fano abbiamo sbagliato un rigore che poteva cambiare la partita, ad Arezzo, invece, questo non è avvenuto. Questa è stata una partita che dimostra quanto sia stata affrontata con il piglio giusto, e supportata anche una buona condizione fisica ed atletica. Basti pensare che abbiamo giocato su un campo pesante, sostenendo bene l’impegno per tutti i novanta minuti».

Rispetto alla gara con il Perugia c’è stata solo la “novità” rappresentata dal ritorno di Fabian Tait.

«Ho confermato Magnaghi perché per gli equilibri di questa squadra il ragazzo è un elemento importante, che ci dà riferimenti in avanti. Mi aspettavo una battaglia sin dall’inizio e per questo ho preferito un lottatore come Karic. Tait ha avuto problemi ma comunque non così debilitanti, tanto che dopo quindici giorni di allenamento era pronto per tornare in campo».

Se prima si segnava con il contagocce, la gara di Arezzo pare abbia permesso di sfatare anche questa negativa tradizione.

«Abbiamo segnato quattro gol ma sicuramente non sarà sempre festa. Di sicuro oggi siamo stati belli e concreti ed abbiamo fatto dei bellissimi gol. Basti pensare che nel primo tempo, nelle prime due tre azioni, abbiamo fatto tre gol, questo è quello che in alcune partite ci è mancato e che oggi invece abbiamo avuto. Se guardo la classifica? Certo che la guardo…fa piacere, però ripeto non ha importanza adesso. Il primato attuale è un giusto premio per la società ed i ragazzi ma non c’è alcun giudizio da fare, perché nel giro di pochi punti ci sono tante squadre che hanno ambizioni importanti. Dobbiamo guardala con l’occhio di quelli che sono orgogliosi e di quelli che vogliono rimanere lì».

Oltre a Tait ha recuperato anche Jan Polak mentre è prossima la tornata disponibilità di Kevin Vinetot…la concorrenza aumenta ed anche la pressione per gente come Gatto, Malomo e Curto che comunque offrono buone prestazioni.

«Questo dimostra che quando si è convocati e ci si giocano le chanche in modo giusto tutto funziona, ed è altrettanto chiaro che i tre ragazzi possano continuare a giocare. È una regola non scritta che vale nel calcio e che vale anche da noi. Gatto, Malomo e Curto si sono guadagnati lo spazio sul campo…tra un mese magari ricambieranno le gerarchie ma adesso di meritano la riconferma in campo».

E se meritato anche la luce dei riflettori anche il giovane Calabrese, che ha segnato il primo gettone tra i professionisti.

«È un primo premio ad un ragazzo che s’impegna bene e che ha delle qualità. E’ un’opportunità che lo scorso anno c’è stata per Gabrieli e Toci che hanno fatto delle presenze. Adesso la possibilità è arrivata anche per Calabrese che è un ragazzo che merita e per questo sono contento».

Domenica prossima al Druso arriva il Legnago e forse ci sarà anche il pubblico sulle tribune dello stadio bolzanino.

«Davvero? Sarebbe una bella cosa. – conclude Vecchi - Se ci fosse la possibilità sicuramente saremmo veramente contenti. Il calcio senza pubblico manca di un pezzo, un qualcosa che vale ed è indispensabile per tutti. Adesso viviamo un calcio dove non ci sono quelle motivazioni che ti porta il pubblico…nel fare qualcosa in più, comprese anche le pressioni. Non vediamo l’ora tutti quanti di poter giocare in uno stadio pieno». F.R.













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