L'INTERVISTA alfredo SEBASTIANI virtus bz 

«Prima vedevo il calcio, oggi vedo la vita» 

La riflessione. La società bolzanina ha realizzato un video  messaggio: «Un piccolo contributo di fronte a un’immensa  emergenza. Intanto riguardo vecchie partite, serve a migliorare»



Bolzano. «Prima vedevo il calcio, oggi vedo la vita». Mister Alfredo Sebastiani, allenatore della Virtus Bolzano, esprime la sintesi di una situazione che, suo malgrado, sta coinvolgendo e modificando la quotidianità del mondo del pallone.

Mister, come stanno i ragazzi?

Stanno tutti bene, sono a casa tranquilli e, seppur in maniera ridotta, ricevo continui aggiornamenti che mi informano su come stanno affrontando questo momento. Ci stiamo coordinando per fare qualcosa, perché bisogna cercare di mantenersi anche se riconosco che è difficile. Venerdì abbiamo realizzato un video messaggio nel quale invitiamo semplicemente la popolazione a rimanere a casa, è quello che ci viene richiesto per aiutare un po' chi sta lavorando per fronteggiare l’emergenza. L’aspetto preoccupante è quello di non riuscire a capire quando si potrà ricominciare. I punti interrogativi sono tanti, questa emergenza è diventata veramente qualcosa più grande di tutto. È chiaro che il nostro problema è minimo rispetto a chi tutti i giorni deve fare i conti con la malattia ed il contagio, o anche di coloro che devono andare a lavoro. In questo momento siamo anche dei privilegiati, tra virgolette, perché è vero che ci è stata tolto il nostro lavoro e la nostra passione ma è altrettanto vero che possiamo gestirci il nostro tempo, senza andare incontro a situazione pericolose. Facciamo un plauso al sistema sanitario ed a tutte quelle persone che stanno lavorando per noi e lo fanno senza sosta.

Il calcio passa in secondo piano davanti all’emergenza, ma rimane in prima fila nei pensieri di chi è abituato a destreggiarsi quotidianamente. Quanto le manca il campo?

Basta dire che mi sembra un secolo che non vedo scorrere un pallone davanti ai miei occhi, eppure è passata solo una settimana. Posso dire che in questi giorni ho gli occhi incollati alle vecchie partite, ai vecchi allenamenti, per capire come fare a diventare più bravo. Vista da questa prospettiva, questo sport mi sembra ancora più bello. Fermarsi è stato giusto, comunque, la nostra decisione era già stata presa perché non c’erano più le condizioni psicologiche per andare avanti. Il rischio del contagio, oltre che per noi stessi anche per gli altri, era diventato il problema principale, ed i ragazzi si sono resi conto che sarebbero potute diventare un pericolo per le persone meno forti.

Che sviluppi prevede?

In primis cullo l’idea di terminare il percorso, però non lo possiamo decidere noi. Quindi bisognerà fare dei conti, ci sono società che hanno investito tante risorse e non sarà possibile finire con un nulla di fatto. Facendo un’analisi è anche vero che si è giocato i due terzi del campionato, e come sempre ho detto quando si guarda la classifica dopo carnevale si capisce quale può essere il senso ed il significato. Fino a ieri qualcosa si è fatto e i valori sono emersi, certo dispiace che in questo momento, probabilmente, ci sono delle squadre che avrebbero potuto fare qualcosa in più per salvarsi. Ma annullare tutto non sarebbe giusto nei confronti di chi ha fatto investimenti importanti. I valori sono stati espressi ed il campionato secondo me non riprenderà, penso che sembra impossibile ipotizzare che a luglio si possa riprendere la preparazione. In questo momento ci troviamo nel picco dei contagi, e quindi è chiaro che i tempi probabilmente si allungheranno.

L’ultima fotografia, mister Sebastiani la dedica alla sua seconda casa, chiusa e sbarrata per l’emergenza.

Lo scorso martedì sono voluto andare all’Internorm Arena per guardarlo al buio, perché queste sono immagini che danno più valore a quello che si fa. In questo momento l’immagine rappresenta un momento di vita. F.R.













Altre notizie

Attualità