Südtirol viaggia in prima classe E questa volta per restarci 

Serie C. La vittoria di Modena ed il passo falso del Padova hanno  portato la formazione biancorossa in vetta alla graduatoria e la squadra ha messo nel mirino la promozione in serie B. Bisogna però alzare  l’asticella e il diesse Bravo sta pensando a rinforzi eccellenti a gennaio 


FILIPPO ROSACE


Bolzano. Salutate la capolista! Suedtirol capolista con merito…ma con qualche situazione ancora da sistemare. L’impresa di Modena è una di quelle che rimarrà per sempre nell’album dei ricordi biancorosso. Vincere sul terreno dei “canarini” emiliani non sarà facile per nessuno, il Suedtirol invece ci è riuscito piazzando un uno-due che ha messo alle corde la qualitativa compagine emiliana che certo non avrebbe mai immaginato che in soli quindici minuti mister Stefano Vecchi sarebbe riuscito a “spaccare” la partita. E si, perché questo è successo. Il quarto d’ora “fatale” (al Modena) è stato quello dell’intervallo. Quindici minuti che il tecnico biancorosso ha sfruttato pienamente, secondo dopo secondo, analizzando le criticità emerse nella prima frazione e adottando le soluzioni adeguate. Riproporsi sul terreno di gioco e dare il via a tre sostituzioni simultanee non è una cosa da prendere a cuor leggero. Bisogna aver fegato ed anche, soprattutto, le idee chiare. Peculiarità che mister Vecchi ha sfruttato con maestrìa, visto che i vari Beccaro, Rover e Fabbri hanno contribuito decisamente a spaccare la partita. E’ vero, comunque, anche quello che ha detto il mister orobico al termine della gara: “le tre sostituzioni hanno avuto il merito di cambiare non solo la gara, ma anche l’atteggiamento di chi nel primo tempo non era riuscito a fornire il giusto rendimento!”

Parole sante ed anche confortanti, perché delineano una situazione che, per certi versi, riesce a trasmettere la giusta tranquillità. Operare tre sostituzioni quando si è sotto di un gol significa che, oltre ad avere i giusti attributi, bisogna anche essere consapevoli che i “rincalzi” siano ancor più motivati rispetto a chi, fino a quel momento, stava svangando la gara con una certa fatica. Lo ripetiamo: il primo tempo contro il Modena ha evidenziato un Suedtirol che non riusciva a proporre un’idea decente.

Il Modena ha gigioneggiato ed anche giganteggiato in ogni zona del campo. I vari Tulissi e l’ex Spagnoli hanno rappresentato un problema serio, al contrario degli attaccanti biancorossi ai quali, è giusto anche ammettere, non è arrivato un solo pallone giocabile. Fortunatamente, mister Vecchi ha avuto (ancora una volta) l’occhio lungo, dote che valorizza ancor di più il valore aggiunto di cui gode la panchina altoatesina. Mister Vecchi ha visto giusto intuendo chi in quel momento andava sostituito e chi, contemporaneamente, poteva rappresentare la giusta alternativa. Nel secondo tempo si è visto un altro Suedtirol, più combattivo, maggiori idee e, soprattutto, una spiccata personalità. I due gol che hanno permesso di ribaltare il risultato, rappresentano la perfetta sintesi del ragionamento. Quando si è sotto di un gol e si gioca contro una grande squadra, in quei secondi che scorrono la palla diventa (idealmente) pesante come un macigno. Invece quando si ha la giusta personalità e carattere, succede che si assumono quelle responsabilità che sia El Kaouakibi che anche Karic hanno affrontato con il petto in fuori. Responsabilità che hanno fruttato le due reti e la conquista di tre punti pesantissimi.

Suedtirol capolista…ma non basta. Adesso viene la parte in un certo senso più complessa, ovvero la fase in cui bisogna pensare al futuro: quello immediato e quello in prospettiva. Partiamo dal primo. Il futuro immediato ha il nome del Perugia. Domenica i “Grifoni” arriveranno al Druso per giocarsi una delle tante partite della vita. La squadra umbra continua a rallentare, eppure il suo obiettivo è quello di tornare immediatamente in cadetteria. Questo significa che domenica 29 al Druso si assisterà ad un’altra partita calda e tosta, dove il Suedtirol non si potrà permettere il lusso di scendere in campo così come ha fatto a Modena, ma sarà necessario che Poluzzi e compagni ripropongano da subito il clichè del secondo tempo in terra emiliana. A proposito di Poluzzi: nella cronaca della partita di domenica, avevamo attribuito al portiere biancorosso una “mezza papera” nell’occasione che ha permesso al Modena di andare in vantaggio. Rivedendo i frame dell’azione si è visto che non si è trattato di una papera del portiere, perché lo spiovente partito dalla bandierina è stato, involontariamente, scheggiato da Greco che ha fatto così rimpallare la sfera sui guanti di Poluzzi e da qui il tapin di Monachello. Quindi nessuna papera di Poluzzi, al quale chiediamo scusa per l’errore in cronaca.

E veniamo allo scenario futuro. Suedtirol capolista, d’accordo, ma la leadership va anche difesa e legittimata. Questo vuol dire che da qui in avanti bisognerà fare le giuste considerazioni sul gruppo a disposizione di mister Vecchi, collettivo nel quale, oggi come oggi, mancano un centrocampista (regista) di qualità ed un attaccante esperto delle manovre da applicare nella zona che scotta. Da Padova in poi si è visto chiaramente che il lavoro svolto da Casiraghi è raddoppiato, così come le marcature che subisce dagli avversari. Il trequartista non è più solo dietro le punte ma va a recuperare palloni sino nella sua metà campo. E’ lapalissiana l’assenza di un regista che dia ordine al reparto e che, nello stesso tempo, riesca rifornire di idee la trequarti offensiva. Qualche soluzione in casa ci potrebbe anche essere…ma mister Vecchi ha dichiarato più volte che il modulo non si tocca, per cui bisognerà mettere mano al portafoglio. Operazione che da sola non basta perché al momento l’attacco è “orfano” di un vero e proprio rapace dell’area di rigore. Il ragionamento va fatto in prospettiva in vista del mercato di gennaio, e va fatto se il Ds Bravo e la governance biancorossa riterranno importante sostenere lo sforzo di questo Suedtirol che, dopo dodici giornate, viaggia solitario in testa alla classifica. E’ chiaro che se prevarrà questo ”indirizzo politico” nel mercato di gennaio bisognerà operare anche dei, seppur dolorosi, “tagli” utili a consentire i nuovi ingressi. Un atto di dolore che andrà recitato se si vuole continuare a “salutare la capolista”!













Altre notizie

l’editoriale

L’Alto Adige di oggi e di domani

Il nuovo direttore del quotidiano "Alto Adige" saluta i lettori con questo intervento, oggi pubblicato in prima pagina (foto DLife)


di Mirco Marchiodi

Attualità