TUFFI»CAMPANELLO D’ALLARME

BOLZANO. Il giorno che Tania Cagnotto si ritirerà, presumibilmente dopo le Olimpiadi di Rio dei Janiero nel 2016, la scuola ultracentenaria di tuffi di Bolzano con forte probabilità cesserà ogni sua...


di Marco Marangoni


BOLZANO. Il giorno che Tania Cagnotto si ritirerà, presumibilmente dopo le Olimpiadi di Rio dei Janiero nel 2016, la scuola ultracentenaria di tuffi di Bolzano con forte probabilità cesserà ogni sua attività. In tempi di crisi economica globale che costringe giornalmente alla chiusura le aziende, anche lo sport ne risente.

La crisi dei tuffi nel capoluogo altoatesino è però strutturale. Mancano atleti trainanti come si è visto ai recenti Assoluti di Torino. I bolzanini hanno ottenuto risultati abbastanza deludenti. Sacchin ha staccato ormai da alcuni anni la spina, Verzotto e Scuttari provano a perfezionare i loro programmi, Barbu è l’unico nuovo che avanza ma è ancora giovane. Le vocazioni, anche se non mancano, non possono essere soddisfatte perché non ci sono impianti ad hoc e quelle poche ore d’acqua disponibili non sono sufficienti.

«Non so dove andremo a finire. Sicuramente il futuro dei tuffi non potrà esserci se la situazione resterà tale. Io, ma anche Marocchi, a breve concluderò questo ciclo e sicuramente cederemo il testimone decisamente arrugginito. Farei venire anche bravi allenatori russi o ucraini ma chiedono garanzie di spazi per lavorare bene». Sono le parole forti, quasi di denuncia ma nello stesso tempo di grande rammarico, quelle pronunciate da Giorgio Cagnotto.

Cagnotto, ai recenti Italiani di Torino la Bolzano Nuoto era presente con pochi atleti, sempre gli stessi e anche i risultati non sono stati così buoni...

«E’ presto detto. I tuffatori di un certo livello sono sempre gli stessi e questi, specie i piattaformisti, si allenano in condizioni proibitive».

Cosa intende per proibitive?

«Intendo che un tuffatore che si lancia dai dieci metri non può allenarsi sfiorando la corsia dove nuota il pubblico. La distanza dalla corsia è di circa un metro, un metro e dieci centimetri. Sapete cosa potrebbe verificarsi se un tuffatore dei dieci metri o anche dai cinque centra una persona in acqua».

Perché a Bolzano non ci sono più tuffatori giovani ?

«I ragazzini che vogliono venire ci sarebbero ma non possiamo accoglierli tutti. Abbiamo dovuto limitare la fascia d’età. Fino agli otto anni li prendiamo, oltre, mio malgrado, no».

Perché questa scelta?

«Perché nello stesso orario non possiamo allenare contemporaneamente atleti che vanno alle Olimpiadi, gli agonisti che stanno crescendo con i programmi ed occuparci anche del reclutamento. Non è possibile».

Perché non chiedete più ore acqua ?

«E’ una battaglia che porto avanti ormai da tanti anni e adesso mi sono stancato. La mattina si allena Tania per circa un’ora, al pomeriggio alle ore 18 dobbiamo tassativamente uscire dalla piscina ma già alle ore 16,30 entra il pubblico».

Cosa servirebbe fare?

«Sono anni che dico che a Bolzano serve una piscina solo per i tuffi».













Altre notizie

Attualità