Un percorso tecnico lungo 3,5 chilometri per 170 metri di dislivello
Non c’erano dubbi sulle capacità degli organizzatori capeggiati da Erwin Schuster, un manipolo di appassionati che da anni segue il ciclismo, ma sicuramente è stato il percorso a farla da padrone. Si...
Non c’erano dubbi sulle capacità degli organizzatori capeggiati da Erwin Schuster, un manipolo di appassionati che da anni segue il ciclismo, ma sicuramente è stato il percorso a farla da padrone.
Si sviluppava lungo 3,5 km (un po’ meno per i giovani) e un dislivello di 170 metri. Si è trattato di un tracciato molto tecnico, impegnativo con dei divertenti single track, salti da freestyle,
discese da downhill, radici, saliscendi nei prati, tutto quello che fa bella la specialità della mountain bike.
Verrebbe da pensare che tutto si svolge su suolo pubblico…Ed invece no. La gara si è disputata sui terreni di sei proprietari, tutti contadini che ogni anno mettono a disposizioni prati e tratti di bosco gratuitamente per la SSV Pichl/Gsies.
L’idea, tanti anni fa, è stata del direttivo della società, poi anno dopo anno il tracciato è stato migliorato, rifatto addirittura quando il torrente in piena ha portato via tratti interi, si è lavorato di piccone e badile, non si sarebbero potuti usare i mezzi.
Ora, a detta di tutti ma soprattutto del commissario tecnico della nazionale azzurra Mirko Celestino, questo è uno dei migliori tracciati di mtb non solo d’Italia, ma d’Europa. Un fiore all’occhiello, dunque della Val Casies.
Nel Campionato italiano, la partecipazione era consentita alle categorie agonistiche, master e giovanili e si è corso sui 5 giri.
La composizione della squadra agonisti doveva obbligatoriamente prevedere due donne (elite, under o juniores) per essere completata indifferentemente con juniores e/o under 23 e/o Elite. Per chi schierava al via in prima frazione uno junior era previsto un bonus pari a 1’.