Stati generali, sviluppo premessa per coesione sociale



Il Trentino è ancora oggi caratterizzato da uno sviluppo economico a macchia di leopardo ed è quindi necessario raggiungere uno sviluppo maggiormente equilibrato riducendo le disparità esistenti, facendo attenzione ad uno dei valori differenziali del futuro, ovvero al rapporto sempre più stretto tra sostenibilità e redditività. Questo uno dei temi dibattuti nel corso dei laboratori degli Stati generali della montagna organizzati dalla Provincia autonoma di Trento a Comano. Ogni valle - è stato detto - presenta delle potenzialità diverse, in termini di sviluppo economico. Il lavoro dei prossimi anni sarà consentire, grazie a politiche settoriali mirate, la crescita della vocazione economica dei territori. Lo sviluppo economico - lo sostengono i delegati degli Stati generali della montagna - è la premessa fondante di un Trentino a forte coesione sociale. In concreto, il Piano di sviluppo provinciale si muoverà sulla base di precise parole chiave: qualità (intesa come alta formazione sulle necessità del territorio), valorizzazione (le eccellenze del territorio per create attrattività), identità (patrimonio culturale), montagna (contrasto spopolamento), sviluppo e mobilità (sostenibile), coordinamento (riequilibrio tra pubblico e privato) e reti (sviluppo delle connessioni). Tra le sfide da risolvere ritorna il ricambio generazione e la scarsa innovazione nei modelli gestionali delle imprese, con uno sguardo - soprattutto nel turismo - all'internazionalizzazione dei mercati e alla necessità di differenziare l'offerta di prodotti e servizi. Al tavolo dei lavori è arrivata, ad esempio, la proposta di utilizzare la leva fiscale per sostenere chi fa impresa nelle aree di montagna sospendendo l'Imis per chi ristruttura un albergo o avvia un'impresa nelle aree montane.  









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