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Bordolesi altoatesini tra i più apprezzati a livello nazionale

CORTACCIA. Bolgheri versus Cortaccia. La patria dei vini bordolesi italiani contro quella dei bordolesi altoatesini. Una sfida tutta interna a uno dei vini più importanti al mondo che nasce dal...



CORTACCIA. Bolgheri versus Cortaccia. La patria dei vini bordolesi italiani contro quella dei bordolesi altoatesini. Una sfida tutta interna a uno dei vini più importanti al mondo che nasce dal matrimonio tra Cabernet e Merlot.

All’inizio degli anni 90 furono molti i produttori altoatesini che per tentare il salto nel mercato italiano e interazionale piantarono Cabernet e Merlot per realizzare il celebre taglio. Tra i primi Lageder e Luis Raifer di Colterenzio. Negli anni la sfida si rivelò indovinata, almeno sul mercato italiano, meno su quello internazionale soprattutto per le difficoltà di avere uve di Cabernet Sauvignon ben mature con una frequenza accettabile. Una difficoltà che ha spinto i produttori altoatesini ad aumentare la percentuale di Merlot nel taglio dove solitamente il cabernet rappresenta il 70%. Negli anni 90 alcune delle migliori annate come il 1997 e il ’95 lasciarono il segno. Ottime si rivelarono anche le annate calde come il 2003 e il 2007. Con poche eccezioni. Tra queste i vini prodotti in zone particolarmente vocate come la bassa atesina e Cortaccia.

Da alcuni anni un gruppo di vignaioli sfidano le zone di produzione più famose in una competizione interessante che fa emergere l’ottima qualità dei bordolesi di Cortaccia. Quest’anno è stato il turno di Bolgheri, il celebre borgo che sorge al centro della Maremma Livornese attorno al castello medievale raggiungibile attraverso il suggestivo Viale dei Cipressi che ha inizio a valle, sulla via Aurelia, reso celebre dai versi di Giosuè Carducci. Bolgheri è famoso per i vini rossi che vengono prodotti nella zona. Grazie alle particolari caratteristiche del terreno e al microclima soleggiato, asciutto e moderatamente ventilato, si sono ben adattati nella zona vitigni di origine bordolese, quali il Cabernet Sauvignon, il Cabernet Franc, il Merlot e il Petit verdot. Tra i più famosi ritroviamo il Sassicaia di Tenuta San Guido piantato per la prima volta nel 1944, a base di Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, i vini di Ornellaia e Masseto, Guado al Tasso, Le Macchiole, Grattamacco e Michele Satta.

La maggior parte dei vini prodotti rientrano nella denominazione Bolgheri Doc. Insomma la più famosa zona italiana del bordolese.

La sfida tra annate recenti e vecchie ha visto imporsi nelle prime tre posizioni Gualdo al Tasso 2013, Ornellaia 2013, Grattamacco 2013 capeggiati dalla grande enologa Graziana Grassini. Ben piazzati in quarta posizione Tiefenbrunner con la riserva Linticlarus 2013 e Dipoli con lo Iugum 2012.

Nella sfida tra annate più vecchie ai vertici della prova troviamo il grande Ornellaia 2007 seguito da Linticlarus 2007 e Brenntal 2007 della cantina di Cortaccia, a testimonianza che una certa ruvidezza iniziale dovuta a una bella acidità regalano a questi vini una preziosa longevità . (a.c.)















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